Nomine Rai, le anticipazioni su TPI: spuntano due nuovi nomi per i vertici di Viale Mazzini
Molto più sotterraneamente rispetto alle scorse settimane (visto il rinvio a metà luglio) continuano le grandi manovre sulla Rai. I giornaloni “amici” di Palazzo Chigi continuano a strombazzare ai quattro venti che super Mario farà tutto da solo e darà il nome dell’Amministratore delegato e del Presidente di Viale Mazzini con un “prendere o lasciare”. Balle.
Non sarà affatto così, se lo fosse stato non ci sarebbe stato il maxi rinvio di quasi due mesi. Palazzo Chigi, secondo quanto risulta a TPI, sta cautamente sentendo tutte le forze di governo e, compatibilmente, né terrà conto.
Certo, non rinuncerà ad esprimere le proprie preferenze: per l’a.d. l’identikit è quello di una donna esperta di numeri non troppo invasiva sulla linea editoriale che potrebbe così essere lasciata in gestione ai Direttori Generali di provenienza interna in modo da accontentare gli appetiti dei Partiti politici, perché al di là della retorica dell'”uomo che non deve chiedere mai” Mario Draghi sa benissimo fino a che punto può tirare la corda.
Il nome che già da tempo è in pista per il ruolo di amministratore delegato è quello di Laura Cioli ma, a quanto apprende TPI, inizia a prendere piede un nome nuovo ed è quello di Patrizia Grieco, attuale presidente del Monte dei Paschi.
Se l’a.d. sarà una donna è molto probabile poi che il Presidente sarà un uomo. Per questa figura Mario Draghi dovrà sentire i Partiti ma è deciso a fare un passaggio preventivo anche con il Colle. Tra i nomi che hanno preso a circolare con insistenza in questi ultimi giorni (oltre, ovviamente, a quelli già da tempo in pista) spicca quello di Franco Bernabè: peccato però che, come riferiscono fonti parlamentari a TPI, al di là dell’appoggio del Pd in Vigilanza difficilmente troverebbe i numeri.
Nel frattempo a viale Mazzini oltre a preoccuparsi dei nuovi vertici in arrivo c’è tensione anche per le future nomine dei direttori dei telegiornali. Qualcuno teme che il governo voglia agire già entro la fine dell’estate cambiando i vertici dei massimi telegiornali subito dopo l’arrivo dei nuovi dirigenti aziendali.
Ma non sarà così: l’idea di Palazzo Chigi è di “scavallare” le prossime comunali di ottobre (in modo da evitare interferenze con la campagna elettorale) e solo dopo rivoluzionare gli assetti dei tg. Insomma, fino al 10 ottobre (data in cui presumibilmente si terranno le elezioni comunali) i direttori di Tg1, Tg2 e Tg3 possono dormire sonni tranquilli.