Nomine Ue, oggi al Consiglio europeo si cerca l’intesa per i nuovi vertici delle istituzioni
Nomine Ue Consiglio europeo 20 21 giugno | Consiglio europeo giugno | Vertice Bruxelles
Nomine Ue Consiglio europeo 20 21 giugno | A Bruxelles si tiene oggi e domani, 20 e 21 giugno, il primo Consiglio europeo dalle elezioni europee dello scorso maggio. Si tratta di un vertice fondamentale per iniziare a delineare gli equilibri delle istituzioni europee, e a impostare la partita per i vertici di Commissione, Parlamento, Consiglio, Banca centrale e Alto rappresentante per la politica estera.
Sono diversi i nomi che girano per il ruolo più ambito, quello di presidente della Commissione europea. Al momento gli unici nomi “ufficiali” sono quelli dei cosidetti spitzenkandidaten, i candidati di punta indicati dai vari partiti. Sul tavolo ci sono i nomi di Manfred Weber per i popolari, di Frans Timmermans per i socialisti e di Margrethe Vestager per i liberali. Ma non è tutto così semplice, perché alcuni paesi, Francia in primis, hanno già detto che non appoggeranno il metodo dei candidati capilista, e che vogliono avere voce in capitolo più forte nella scelta.
Il grosso della discussione avverrà a cena, a telefoni spenti e senza consiglieri. Solo i 28 stati membri, che dovranno trovare intese e accordi.
Nomine Ue Consiglio europeo 20 21 giugno | I negoziati tra i partiti europei
“La sintonia tra i socialisti (S&D) ed i liberali (Renew Europe) è stata posta in rilievo in un clima di dialogo franco e costruttivo con i Popolari europei”, hanno spiegato fonti diplomatiche spagnole dopo un incontro tra i sei leader incaricati dalle rispettive famiglie politiche sulle nomine Ue.
All’incontro hanno partecipato lo spagnolo Pedro Sanchez e il portoghese Antonio Costa per i Socialisti (S&D); l’olandese Mark Rutte e il belga Michel per Liberali (Renew Europe); il croato Andrej Plenkovic ed il lettone Krisjaunis Karins per i Popolari (Ppe).
I Popolari intanto continuano a reclamare la presidenza della Commissione europea, insistendo sul candidato di punta, Manfred Weber, un nome su cui i Socialisti ed i Liberali però non convergono.
Secondo fonti vicine ai Popolari, per evitare l’eliminazione del bavarese dalla corsa, in caso di voto al vertice sulle nomine, i capi di stato e di governo Popolari potrebbero ricorrere al veto su altri candidati, esercitando il blocco di minoranza.
Nomine Ue Consiglio europeo | Chi sostiene chi
Il presidente francese Emmanuel Macron ha avuto un faccia a faccia con la cancelliera tedesca Angela Merkel sulla partita delle nomine.
Macron, che inizialmente sponsorizzava il francese Michel Barnier, capo negoziatore della Ue per Brexit, potrebbe sostenere Vestager. Angela Merkel ufficialmente sostiene Manfred Weber, che però non sembra avere grande appoggio trasversale.
Merkel si è detta non ottimista sul fatto che un accordo possa essere raggiunto già oggi. “Non è accettabile una proposta del Consiglio europeo sul nome del prossimo presidente della Commissione che sia poi respinta dagli eurodeputati”, ha detto la cancelliera tedesca.
“Il nostro obiettivo è quello di trovare una soluzione comune prima del 2 luglio”, ha detto. Ma c’è chi avanza l’ipotesi che possa essere la stessa Merkel a succedere a Jean Claude Juncker.
Se sfumasse il nome di Weber e un tedesco non dovesse andare alla Commissione, il piano B per la Germania è la presidenza della Banca centrale. Il nome in pole position è quello dell’attuale presidente della Bundesbank, Jens Weidmann.
Vestager, attuale commissaria alla Concorrenza, è sostenuta anche dal premier lussemburghese Xavier Bettel, liberale. “Penso che lei soddisfi tutti i criteri per essere un buon presidente della
Commissione europea per i prossimi cinque anni”, ha detto Bettel.
Secondo Antonio Tajani, presidente del Parlamento Ue, l’accordo sulle nomine è “difficile da raggiungere entro oggi”. Tajani ha confermato il suo appoggio al principio dello ‘Spitzenkandidat’, e a Manfred Weber, il candidato di punta dei Popolari Ue. “Vogliamo un’Europa più democratica, dove i cittadini possano scegliere il loro presidente della Commissione europea”, ha sottolineato Tajani.
Consiglio europeo giugno | E l’Italia?
L’Italia, reduce da una legislatura fin troppo rosea, ricordiamo che erano italiani 3 vertici su 5 (Antonio Tajani al parlamento, Mario Draghi alla Bce e Federica Mogherini agli esteri), dovrà necessariamente ridimensionare – e di molto – le sue aspettative. Il nome che gira con maggiore insistenza è quello del leghista Giancarlo Giorgetti, attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio. L’obiettivo è puntare almeno a una poltrona di commissario di peso, come ad esempio Commercio, Concorrenza o Industria. “Un portafoglio economico di prima linea”, come chiede il premier Conte.
Dato l’isolamento del governo italiano in Ue, non è detto che questa partita si riveli facile.
Arrivando al vertice di oggi, 20 giugno, Giuseppe Conte fa sapere che l’Italia intende appoggiare un presidente della Commissione europea che possa mettere in discussione le regole.
“Il nostro candidato ideale alla presidenza della Commissione Ue è quello che si predispone a cambiare le regole”, ha detto.