Genova, attracca nave saudita con un carico di armi
Nave saudita Genova | Nella prima mattinata di lunedì 20 maggio, attorno alle ore 6, è attraccata nel porto di Genova la nave Bahri Yambu, un cargo che batte bandiera dell’Arabia Saudita.
Il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali ha tentato di impedire l’attracco della nave, che doveva imbarcare armi dirette in Yemen, e ha esposto uno striscione con su scritto: “Stop ai traffici di armi, guerra alla guerra”.
Aggiornamento martedì 21 maggio – Lo sciopero ha pagato: la nave infatti è ripartita dal porto di Genova senza imbarcare nulla (qui tutti i dettagli).
L’Arabia Saudita è direttamente coinvolta nella guerra civile in corso in Yemen. I lavoratori portuali della Filt Cgil avevano chiesto di poter ispezionare l’imbarcazione per verificare l’eventuale presenza di armi.
I segretari del sindacato avevano scritto in un comunicato: “Vogliamo segnalare all’opinione pubblica nazionale e non solo che, come hanno già fatto altri portuali in Europa, non diventeremo complici di quello che sta succedendo in Yemen”.
Alla fine la loro battaglia ha avuto la meglio e la Bahri Yambu, entrata nel porto di Genova scortata da due motovedette della capitaneria di porto, è ripartita senza imbarcare nulla.
La questione ha creato numerose polemiche politiche nella giornata di ieri: il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha infatti cavalcato per mesi (e continua a farlo) la retorica dei porti chiusi nei confronti dei migranti.
Ora però, una nave che trasporta armi dirette in Yemen, dove si sta consumando un’atroce guerra civile (qui tutto quello che c’è da sapere sul conflitto) con milioni di morti, viene fatta attraccare senza problemi in un porto italiano.
La contraddizione è stridente e non è certo passata inosservata. Porti chiusi per i migranti, ma non per le armi.
Per fortuna, però, lo sciopero dei portuali ha evitato che la nave caricasse armi.