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Nasce il movimento in difesa di Salvini, fondatrice a TPI: “Preghiamo il rosario per dare forza a Matteo”

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Angela Ciconte, 53 anni, è la cofondatrice del movimento "I cinque sassi", nato con un primo obiettivo: pregare sotto Palazzo di Giustizia per il leader della Lega Matteo Salvini che martedì dovrà rispondere di vilipendio dell’ordine giudiziario.

Nasce il movimento in difesa di Salvini, fondatrice: “Preghiamo per Matteo”

Nasce il movimento in difesa di Salvini:”Noi preghiamo il rosario per dare forza a Salvini, non per farlo assolvere, perché di questo si occuperanno gli avvocati e i giudici. Preghiamo per dare vicinanza e forza a Matteo nelle sue battaglie, anche perché apprezziamo il suo grande coraggio e la sua grande determinazione nel difendere l’Italia e gli italiani, soprattutto in questo difficile momento per la storia del Paese”.

Angela Ciconte, 53 anni, è la cofondatrice del movimento “I cinque sassi”, nato con un primo obiettivo: pregare sotto Palazzo di Giustizia a Torino per il leader della Lega Matteo Salvini che martedì dovrà rispondere di vilipendio dell’ordine giudiziario.

La Ciconte è profondamente contraria all’aborto, anti gay, anti movimenti Lgbt e grande difensora dei simboli cristiani, dopo aver sostenuto Adinolfi e il Popolo della Famiglia, oggi scende in campo per Matteo Salvini.

L’iniziativa del gruppo “I cinque sassi – lo scudo della Croce e l’Arma del Rosario” sembra riscuotere anche le simpatie della Lega.A TPI la Ciconte ha spiegato i punti fondamentali di questo gruppo di ferventi cristiani che hanno deciso di unirsi e pregare per sostenere il leader leghista Matteo Salvini.

Il primo appuntamento è per il 10 dicembre alle 9 del mattino per recitare il rosario di fronte al tribunale di Torino dove l’ex ministro dell’Interno è atteso per rispondere all’accusa di vilipendio dell’ordine giudiziario.

“Vogliamo sostenerlo e incoraggiarlo. Si sta impegnando per la difesa dei nostri valori che sono libertà, democrazia e identità nazionale. Saremo di fronte al tribunale di Torino, perché viene nella nostra città ed è il luogo dove affronta le sua fatiche quotidiane”.

Salvini, durante i suoi comizi – così come in Aula – ha esposto e brandito più volte crocefissi e rosari. Voi siete d’accordo?

Assolutamente sì, per noi il fatto che un politico dimostri rispetto per i nostri simboli è un valore aggiunto. In quei simboli che difende noi ci riconosciamo. Noi vogliamo dar voce al popolo che c’è dietro questi simboli.

Non crede sia dannosa la commistione tra sacro e politica?

No, per chi crede e per chi non crede, Dio è in ogni ambito della nostra vita. Dobbiamo smetterla di vergognarci di parlare di Dio. Non ci scandalizziamo quando bestemmiano e insultano, ma ci si scandalizza perché qualcuno prega.

Non ci scandalizziamo quando c’è il vilipendio delle nostre immagini sacre, e ci si scandalizza per il rosario. Non ci scandalizziamo per i commissari Ue che cantano “Bella Ciao” in aula, o per i sacerdoti nelle nostre chiese e ci si scandalizza per un rosario. Non ci si scandalizza perché le sardine hanno fatto un’alleanza con la comunità Lgbt, loro possono fare questo, perché noi non possiamo pregare?

Nessuno vi vieta di pregare, ma forse si chiede a un politico una condotta più moderata.

Io penso che i credenti veri non possono non apprezzare un politico che si riconosce nei nostri simboli. Probabilmente sono credenti che non hanno ancora capito l’importanza che questi simboli siano in ogni ambito. Ed è bene che rimangano nelle nostre scuole, nei nostri ospedali, nelle nostre istituzioni.

Perché dovrebbe creare scandalo l’alleanza tra le sardine e la comunità Lgbt?

Ci sono scelte che non danno fastidio a nessuno e altre che creano il finimondo, come nel nostro caso. Noi reclamiamo il diritto di poter pregare liberamente per le persone. La nostra fede ci dice di pregare per i nostri nemici. Se queste persone percepiscono Salvini come un nemico, le invito a pregare per lui. La preghiera si può fare sempre.

Il Paese che racconta Salvini è un paese continuamente aggredito dagli stranieri. Sotto i suoi post Facebook sui migranti, spesso sponsorizzati con cifre ingenti, esplodono migliaia di commenti di odio. Questi valori come possono essere conciliati con quelli cristiani?

Si dice spesso che Salvini fomenta la paura. Se si segue realmente quello che dice Salvini, le sue parole suguono una totale logicità. Lui parla di accoglienza sostenibile, quando denuncia qualcosa lo fa video alla mano. Così parla delle violenze che gli italiani subiscono.

Va però detto che alcuni dei post video condivisi si sono poi rivelati delle bufale. Non crede che un politico – con la popolarità che ha Salvini – dovrebbe sincerarsi della loro veridicità prima di diffondere contenuti del genere?

Un abbaglio su quanti? Ci sono centinaia di episodi che dai media non vengono raccontati. Noi popolo osserviamo una certa omertà quando si tratta di denunciare abusi di comportamento da parte di chi accogliamo. Abbiamo quartieri ghettizzati, dove le donne non possono più muoversi da sole. Perché nella nostra Italia dobbiamo accettare questo? Come mai tutto questo “razzismo” di cui si parla prima non c’era? Forse perché con le altre razze non abbiamo avuto problemi. Noi facciamo integrare tutti. Con questi arrivi ci sono dei problemi reali.

Io che faccio parte di questo gruppo di persone cattoliche che pregano il rosario, sono stata durante la guerra nei Balcani, nell’ex Jugoslavia a portare aiuti umanitari. Tutto questo odio e paura non ci sono. Siamo per un’accoglienza sostenibile. Noi non abbiamo un’economia che può sostenere questi ingressi.

Esistono meccanismi di integrazione che permettono una sostenibilità di fronte a un fenomeno, quello migratorio, che non è possibile fermare.

Non è vero. Quando c’era Salvini i porti erano chiusi e gli sbarchi erano praticamente fermi.

In realtà, dati alla mano, i numeri ci dicono che gli arrivi sono stati pressoché identici e va anche ricordato che anche durante il governo gialloverde le navi delle Ong sono sbarcate e sono proseguiti anche gli sbarchi fantasma.

Questo grazie alla sinistra e al lavoro di Conte e delle Ong che hanno fatto in modo che questo stop totale non avvenisse. La sinistra ha di nuovo aperto le porte.

La domanda è: perché una persona che si professa cristiana vuole impedire a persone che ne hanno bisogno di lasciare quei luoghi? Parlo della Libia e altri territori dove si consumano grandi sofferenze e privazioni dei diritti umani.

Noi, cristianamente parlando, non siano per non aiutare le persone, ma facendolo nel mondo adeguato. Non puoi far morire di fame tuo figlio per dare da mangiare a uno sconosciuto. Lo diceva anche Madre Teresa di Calcutta. L’aiuto noi dobbiamo cercarlo e volerlo. Il problema di questa immigrazione selvaggia è il fatto che non c’è una reale integrazione da parte loro e non c’è una reale volontà di integrazione con il nostro popolo. Usano violenza contro il nostro popolo. Come fa un governo a pensare ai problemi altrui, quando il suo è in balia del nulla?

Per aiutare gli altri dobbiamo avere un’economia che funziona. Non è possibile che i nostri figli siano costretti ad andare all’estero per vivere, mentre gli stranieri devono vivere qui a spese nostre.

Adesso ci tocca accogliere l’immigrato che 9 volte su 10 ha una cultura completamente diversa dalla nostra e non gli interessa integrarsi.

Su che basi dice questo?

Nella mia esperienza non sono riuscita a trovare un incontro di sguardi con le donne straniere, per esempio. Se non c’è questo  incontro di sguardi, può esserci un incontro di mondi?

Se l’Islam insegna che chi non è musulmano è l’infedele, come hanno dimostrato ampiamente nei loro territori dove li hanno ammazzati tutti, perché questo dialogo dovrebbe funzionare?

Quindi essere cristiani, nella sua ottica, è essere contro l’Islam?

No. Assolutamente no. Io sono preoccupata. Io conosco una ragazza sposata con un egiziano copto. Quando lei va in Egitto gli imam dicono ai loro giovani di venire qui a ingravidare le europee. Questo è essere attenti a non dover poi piangere dopo le conseguenze di scelte sbagliate oggi.

Cosa pensa delle sardine? Alcuni vi hanno definito gli “anti-sardine”.

No, io non l’ho mai detto e mai pensato.

Quindi cosa ne pensa? Lei parteciperebbe mai a un incontro in piazza?

Personalmente no e mi pongo anche il problema del come mai ci partecipa una suora qui a Torino. Noi non siamo anti nessuno. Essendo loro però lontanissimi dal nostro pensiero – loro si sono dichiarati un movimento progressista, ecologista che ha appena stipulato un’alleanza con la comunità Lgbt – sono una realtà diversa.

Quando sono nati si sono dichiarati anti salviniani, poi adesso hanno corretto la comunicazione. Hanno ampliato lo spettro di azione. Essendo nati come movimento contro Salvini, io non sono una sardina per questo motivo.

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