Il vero motivo per cui la Lega vuol far cadere il governo prima del 9 settembre, secondo il M5s
Il vero motivo per cui la Lega vuol far cadere il governo prima del 9 settembre, secondo il M5s
Il Sottosegretario agli Esteri Carlo Sibilia del M5s pensa che il vero motivo per cui la Lega vuol far cadere il governo è il voto del 9 settembre per il taglio dei parlamentari.
“Mi auguro che chi sta esasperando la tensione in queste ore valuti il fatto che consegnare l’Italia a Renzi o a Berlusconi sarebbe una sciagura per i cittadini. Mi auguro si faccia il possibile per evitare un tale supplizio agli italiani, altrimenti significherebbe voler bene solo a se stessi e non al Paese. Significherebbe dire addio definitivamente alla riduzione delle tasse per le imprese, alla flat tax e al salario minimo. Perché lo sappiamo già cosa è successo in Italia con il PD e Forza Italia al governo”, scrive l’8 agosto in un post su Facebook.
“Aumento delle tasse, meno posti di lavoro e meno diritti. Ognuno si prenda la responsabilità delle sue scelte. “Quindi fatemi capire: tutta sta “cagnara” perché il 9 settembre c’è il taglio dei parlamentari e i partiti hanno un po’ paura? Certo che ste poltrone fanno perdere la testa a tutti. Fra 30 giorni, a partire da oggi, i parlamentari da 945 diventeranno 600. Meno soldi sprecati, più efficienza e più velocità. Se c’è una forza politica che non sta attaccata alle poltrone come le cozze quella siamo proprio noi”, conclude.
Secondo il sottosegretario il vero motivo per cui la Lega sta spingendo per far cadere il governo è il timore del voto a settembre. Il partito del Carroccio non vuole perdere i parlamentari e punto a una strategia preventiva per tornare subito alle elezioni.
Durante la giornata del 7 agosto infattisi è consumato l’ultimo episodio della crisi di governo. Gli alleati di governo si sono divisi in Aula sulle mozioni per la linea ferroviaria Torino-Lione. La Lega ha votato con le opposizioni, contro la mozione del Movimento 5 Stelle che bocciava la Tav, mentre il Movimento Cinque Stelle ha votato contro le mozioni favorevoli alla Tav. La spaccatura questa volta sembra più grave del previsto e il leader del Carroccio dopo le votazioni in aula si è recato a palazzo Chigi per un colloquio con il presidente del Consiglio Conte. Durante il comizio a Sabaudia dell’8 agosto Salvini ha ribadito che non ha intenzione di restare nell’alleanza se non si porteranno avanti le riforme.