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Morte Navalny, Tajani: “Per Salvini serve chiarezza? Per me è indubbio che è stato fatto morire”

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Morte Navalny, Tajani: “Per Salvini serve chiarezza? Per me è indubbio che è stato fatto morire”

Polemiche per le parole di Matteo Salvini sulla morte di Aleksei Navalny. La richiesta del vicepremier di “fare chiarezza” sul decesso del principale oppositore di Vladimir Putin ha spinto il leader di Azione Carlo Calenda a chiedere alla Lega di smentire pubblicamente “il rinnovo dell’accordo con il partito di Putin Russia Unita”. In caso contrario, “Azione presenterà una mozione di sfiducia contro Salvini”.

Dura anche la replica dell’Unione europea. “La posizione dell’Ue sui dossier di politica estera, incluso quello relativo alla morte o all’assassinio di Navalny, è stata oggetto di una dichiarazione a 27. E vuol dire che è stata concordata anche dall’Italia. Non servono indagini penali per definire che cosa ha esattamente causato il suo decesso”, ha detto il portavoce per gli Affari esteri dell’Ue, Peter Stano.

Sul tema oggi è intervenuto anche Antonio Tajani, partner di governo di Salvini. “Per quanto mi riguarda è chiaro che i fatti dovranno essere accertati, però è indubbio che Navalny è stato fatto morire”, ha detto il ministro degli Esteri a La Repubblica. “Non sappiamo se è stato ucciso fisicamente da un killer ma si può provocare la morte di una persona anche con una detenzione che è incompatibile con la vita e questo è successo”, ha aggiunto Tajani, specificando che Navalny “stava in un gulag, come quelli che usava l’Unione Sovietica”. Si trovava, secondo il segretario di Forza Italia, “in una regione della Russia dove c’è un clima praticamente invivibile”. “Io non so cosa sia successo, è vero bisogna accertare la verità, ma certamente la morte di Navalny se non è stata provocata direttamente è stata provocata indirettamente dal Cremlino”, ha sottolineato.

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