Monti: “Gli italiani? Hanno uno scarso livello di preparazione. Mia frase sull’informazione e il Covid infelice”
Avevano fatto parecchio discutere le dichiarazione dei giorni scorsi dell’ex presidente del Consiglio Mario Monti a proposito dell’informazione in epoca Covid: “Bisogna trovare modalità meno democratiche nella somministrazione dell’informazione“, aveva detto a In Onda. “D’altra parte è come se fossimo in guerra. Ma nessuno si è posto il problema di adeguare la comunicazione a una situazione di guerra. Credo che, andando avanti la pandemia o in futuri disastri per la salute, bisognerà trovare un sistema che dosi dall’alto l’informazione”. Che deciderà il modo con cui farlo? “Il governo ispirato e istruito dalle autorità sanitarie”, aveva chiosato Monti.
Parole che aveva suscitato forti polemiche, sulle quali il senatore a vita è tornato oggi, ammettendo di aver usato un’espressione infelice: “Io non ho parlato minimamente dei no vax, ma ho ripetuto con parole infelici quanto ho detto agli inizi di marzo nel 2020, su questa stessa rete: se ogni canale televisivo dedica 15 ore al giorno al tema pur fondamentale del Covid, forse c’è un eccesso di informazione”. Pur ammettendo l’errore, Monti, ospite nuovamente a In Onda, ha ribadito il proprio punto di vista: “In qualche modo la mia analogia di questa situazione di grande emergenza con la guerra c’è. Agli inizi del marzo 2020, io proposi momenti istituzionali a reti unificate e accordo volontario di auto-disciplina tra le televisioni”.
L’ex premier ha poi commentato il rapporto Censis sulla situazione sociale italiana, secondo cui per il 31,4% degli italiani il vaccino è un farmaco sperimentale e i vaccinati sono ‘cavie’; per il 21,7% la scienza fa più danni che benefici; per il 10,9% i vaccini sono inutili e per il 5,9% il Covid non esiste. “Qui c’è un problema di fondo – osserva Monti – ed è lo scarso livello di educazione e di preparazione del popolo italiano. Ciò viene fuori purtroppo sistematicamente ogni volta che vengono pubblicati dati di questo genere”. “Ognuno ha il diritto di voto, sacrosanto”, sottolinea Monti, ma il livello culturale scarso degli italiani si ripercuote anche sui “giudizi politici” di questi ultimi. “È una lacuna grave e storica dell’opinione pubblica italiana”.