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Mobbing e ambiente lavorativo stressogeno, il Pd pensa a un emendamento per estendere la tutela ai lavoratori autonomi

Immagine di copertina
Credit: Pixabay

L’Associazione InOltre Alternativa Progressista propone di lavorare a un emendamento congiunto delle opposizioni per la modifica della legge 81/2017 con l’obiettivo di estendere la tutela prevista dall’articolo art 2087 del Codice Civile anche i lavoratori autonomi. Il Pd ha già dato disponibilità a presentarlo all’interno del collegato lavoro della prossima legge di bilancio.

L’emendamento – sostenuto anche dall’associazione dei freelance Acta – fa leva sulle ultime sentenze della Corte di Cassazione in tema di mobbing e condotte vessatorie e ambiente di lavoro ostile/stressogeno, in cui “sono stati fatti notevoli passi avanti nella tutela dei lavoratori dipendenti”.

Il riferimento è in particolare alla sentenza n. 15957/2024, pubblicata il 7 giugno scorso, con cui la Corte di Cassazione ha affermato che l’ambiente di lavoro “stressogeno” è configurabile come un fatto ingiusto e quindi meritevole di tutela.

La sentenza richiama l’art. 2087 c.c., che prevede da parte del datore l’obbligo di tutela della integrità fisica e la personalità morale del lavoratore.

“Purtroppo – osservano dall’Associazione InOltre – oggi molte cause di mobbing o di condotte vessatorie, instaurate da lavoratori autonomi, vengono viste con diffidenza dalle Corti perché non rientrano nelle tutele previste per i lavoratori dipendenti e vengono derubricati più facilmente come meri dissidi professionali a causa della richiesta di una prova piena (difficile) delle condotte attraverso l’art.2043 del Codice Civile. Noi riteniamo invece che si debba estendere la tutela anche per i lavoratori autonomi e auspichiamo si possa fare un lavoro comune con i partiti di opposizione. Consentire dunque l’inversione dell’onere della prova anche per i lavoratori autonomi ai sensi dell’art.2087”.

“Tale previsione – sottolinea l’associazione – avrebbe il merito nel lungo periodo ma che di sfoltire l’abuso sulle c.d “finte partite iva”, cui si fa ricorso proprio perché carenti di protezione. Per tali ragioni proporremo alle opposizioni di lavorare ad un emendamento unitario che preveda l’estensione della tutela dell’art.2087 c.c., attraverso la modifica della L. 81/2017. Tante donne e giovani vedrebbero finalmente un riparo da condotte vessatorie e stressanti ad oggi rimaste impunite”.

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