Minniti: “C’è un’evidente correlazione tra immigrazione e Covid”
In un'intervista al Foglio, l'ex ministro dell'Interno ha parlato della necessità di garantire un maggiore controllo dei flussi migratori perché "tutto quello che non è regolato porta alla pandemia". Bartolo: "Fantasiose opinioni"
Minniti: “Evidente correlazione tra immigrazione e Covid”
“C’è una evidente correlazione tra immigrazione e Covid. Nel momento in cui tutte le popolazioni del mondo stanno discutendo di lockdown, di mascherine, di distanziamento sociale e insomma di come governare i contatti fisici tra le persone, è semplicemente irragionevole ritenere che tutto questo non abbia alcun rapporto con i flussi migratori”. Lo ha detto l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti in un’intervista al Foglio. Secondo l’esponente del Partito Democratico, che nel 2017 ha sottoscritto il memorandum tra Italia e Libia per il controllo dei flussi migratori irregolari nel Mediterraneo anche attraverso il finanziamento della cosiddetta guardia costiera libica, “ci vuole una nuova legge sull’immigrazione e un memorandum con la Libia”, perché “se ci pensiamo bene i flussi migratori sono proprio spostamenti e contatti tra le persone”.
Per quanto l’accordo tra il governo allora presieduto da Paolo Gentiloni e quello di Accordo Nazionale libico del primo ministro Fayez al-Sarraj abbia comportato una significativa riduzione degli arrivi sulle coste del nostro Paese, il controverso memorandum ha di fatto legittimato un corpo, la guardia costiera, composto in buona parte dagli stessi trafficanti che gestiscono i centri di detenzione verso cui i migranti vengono respinto quando cercano di salpare alla volta dell’Europa. I maltrattamenti perpetrati all’interno dei centri sono stati documentati e denunciati più volte da giornalisti e organizzazioni umanitarie. A più riprese, le Nazioni Unite hanno chiesto all’Unione Europea di bloccare ogni collaborazione con la Guardia Costiera libica, condannando i respingimenti verso il Paese Nordafricano, attraversato dal 2019 da una sanguinosa guerra civile. Ma il 17 luglio scorso il governo italiano ha votato per il rifinanziamento della missione internazionale in Libia, e quindi della guardia costiera di Tripoli.
Nonostante questo, secondo l’ex ministro servirebbe un altro memorandum, perché la pandemia è una conseguenza dei flussi irregolari. Un accordo “è cruciale per l’Italia e per l’Europa, per la capacità delle democrazie di mantenersi tali. Bisogna affermare con chiarezza di visione, che in questa fase della storia del mondo si pone in maniera molto netta uno spartiacque che impatta direttamente sulle politiche migratorie e sul rapporto tra queste e l’opinione pubblica. In questo rientra la questione della democrazia. Cioè: tutto quello che è legale e regolato consente il rispetto del diritto alla salute. E tutto quello che invece è illegale e non regolato porta alla pandemia”, ha dichiarato Minniti, secondo cui nei prossimi anni i governi saranno chiamati a gestire questa “doppia coppia opposizionale: legalità-salute e illegalità-pandemia”.
“Il Recovery fund è stata una cosa eccezionale, ha determinato un cambio di approccio, ha impedito il ripetersi di errori che furono commessi durante la crisi del 2008. Ma non dimentichiamo mai che la vera benzina nel motore dei populisti fin qui è stato il non governo della questione migratoria. È sull’immigrazione che Salvini è balzato dall’11 al 32 per cento”, ha aggiunto. “Sull’immigrazione la sinistra deve sfidare apertamente i nazional-populisti. Sapendo che la cosa peggiore da fare è inseguire gli eventi anziché governarli”, ha concluso l’ex titolare del Viminale. Critiche alle sue dichiarazioni sono subito arrivate da Pietro Bartolo, eurodeputato Pd e ex medico di Lampedusa.
“Appena qualche settimana fa l’assemblea del Pd, all’unanimità, aveva deciso di votare contro il rifinanziamento alla guardia costiera libica. Il voto in Aula nel Parlamento italiano, lo sappiamo bene, è andato diversamente. Adesso leggiamo le fantasiose opinioni personali dell’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti, che, sulla base di non si capisce quali riscontri scientifici, ci racconta di una presunta correlazione tra il Covid e la migrazione delle persone che scappano da quelle terre depredate dal civilissimo Occidente”, ha scritto il parlamentare europeo e vicepresidente della Commissione Libe su Facebook. “Sarebbe stato bello leggere una pubblica presa di posizione, magari in direzione ostinata e contraria, da parte dei vertici del partito guidato da Nicola Zingaretti. Per questo, da ieri pomeriggio, non posso fare a meno di chiedermi quale sia realmente la posizione del Partito Democratico sui migranti. Le parole possono essere macigni. Ma ci sono silenzi che rischiano di pesare ancora di più”, ha concluso Bartolo.
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