Il ministro Bonafede e il costoso volo di Stato per andare da Napoli a Roma
Bonafede, il volo di Stato Napoli-Roma
Aver preso volo di Stato, costoso (circa 10mila euro, pare), per spostarsi da Napoli a Roma e percorrere una distanza che in realtà avrebbe potuto coprire in sole 2 ore d’auto. È l’ultima accusa al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (già bersagliato nella vicenda scarcerazione dei boss), che lo scorso 27 febbraio, è volato dal capoluogo campano alla Capitale dopo il vertice Italia-Francia e arrivare in tempo in Parlamento. A ricostruire la vicenda è oggi il quotidiano Il Tempo, che ha consultato anche l’ufficio stampa del Guardasigilli.
Stando a quanto riferito dall’entourage di Bonafede sarebbe stato “necessario” ricorrere al volo di Stato “perché era in corso alla Camera la votazione finale della conversione in legge del decreto sulle intercettazioni promosso proprio dal ministro”. Il ministro avrebbe “lasciato anticipatamente alle 18.30 circa” il vertice di Napoli” affinché “gli consentisse di essere presente in aula prima del definitivo voto finale sul suo provvedimento previsto da programma dei lavori parlamentari per le 20”.
Come ricostruisce Il Tempo però, con la scelta di volare a Roma, Bonafede avrebbe bucato sia lo scambio dei documenti protocollari e l’illustrazione dell’intesa a Napoli, poi oggetto di una conferenza stampa congiunta Conte-Macron, sia il finale di seduta sul decreto legge intercettazioni alla Camera, dove non gli è stata data la parola come lui aveva chiesto arrivando dopo la votazione. Una giornata movimentata costata però uno dei tanti voli blu, che sulle casse pubbliche pesano per circa 10mila euro, e che il Movimento 5 Stelle per anni ha duramente contestato.