Ministra Bonetti: “Lo ius culturae non è nel programma di governo ma non possiamo escludere i ragazzi figli di stranieri”
Ministra Bonetti: “Lo ius culturae non è nel programma di governo ma non possiamo escludere i ragazzi figli di stranieri”
La ministra della Famiglia, Elena Bonetti, intervistata da Repubblica, è fiduciosa sulla buona riuscita del programma di governo. “In Umbria non c’è una sconfitta del governo. Che va avanti per fare. Le misure in manovra si propongono di sanare alcuni dei disagi causati dal precedente governo. Dalla manovra dobbiamo ripartire”, ha detto la ministra.
E sulle presunte responsabilità della sconfitta alle regionali umbre di Renzi, come detto da Zingaretti, ci tiene a sottolineare: “Non è così, è evidente. Renzi non era neppure il predecessore di Zingaretti nel Pd ma il predecessore del precedessore. Non vorrei ricordare la favola del lupo e dell’agnello”.
La ministra parla poi delle misure a sostegno della famiglia, racchiuse nell’ambizioso Family Act, che portano la sua firma, e che saranno parte consistente della manovra economica 2020, in lavorazione in queste settimane.
“Il Family Act non sono solo misure ma una chiamata straordinaria di tutta la società civile per sostenere e valorizzare tutte le famiglie nella cura delle nuove generazioni e contro la denatalità. Sto incontrando associazioni, imprese e volontariato. Sono stanziati 600 milioni aggiuntivi oltre a un miliardo di euro in tre anni per costruire asili nido e centri di servizi polifunzionali. In manovra abbiamo poi, con la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, scelto il finanziamento del congedo di paternità a sette giorni e i contributi annui per il pagamento delle quote per gli asili nido da 1.500 a 3 mila euro”, sottolinea la ministra.
“L’altra misura, a cui tengo molto, è l’assegno universale per tutti i nuovi nati: da 1° gennaio 2020 e per un anno, per un importo da 80 a 160 euro commisurato allo stato sociale della famiglia. Io punto a maggiorare e rendere strutturale quest’assegno nel 2021 per tutti i bimbi e giovani e non solo per nuovi nati”, prosegue Bonetti.
La ministra si mostra fiduciosa: “Le misure in manovra sono un primo passo importante. Dobbiamo andare avanti e mostrare più convintamente che siamo in grado di dare risposte. Facciamole le cose buone e positive”.
E su temi come le adozioni gay dice: “Non sta a me dire sì o no alle adozioni gay, sarà il Parlamento a decidere. Quando parliamo di adozioni al primo posto devono esserci i diritti dei bambini a cui si devono il sostegno, amore e la cura di una famiglia e non scontri ideologici”.
E sullo Ius culturae aggiunge: “Faccio sempre l’esempio della squadra: se alleni dei giocatori e poi li lasci in panchina, stai perdendo un pezzo. Lo ius culturae non è nel programma di governo ma personalmente credo che la scuola sia il luogo dove si costruiscono diritti e doveri di cittadinanza e non si possano escludere i ragazzi figli di stranieri”.
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