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Home » Politica

Migranti, il programma targato Lamorgese: più espulsioni coatte e più centri per i rimpatri

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Sicurezza, lotta alla criminalità organizzata, immigrazione e terrorismo: questi alcuni dei temi presentati dalla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese in audizione alla Commissione Affari Costituzionali

Sicurezza, migranti e terrorismo: il programma della ministra Lamorgese

In Commissione Affari Costituzionali sono state presentate le linee programmatiche della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese.

“In coerenza con la strada tracciata dal ministro Conte, anche le politiche del ministero dell’Interno saranno tese a curare l’interesse generale dei cittadini”, così la ministra ha dato il via al suo intervento nel quale ha parlato di sicurezza, di lotta alla criminalità e di immigrazione.

“Per parte mia intendo dedicare il massimo impegno per sviluppare politiche per governare la complessità delle sfide legate al ministero dell’Interno. Mi riferisco alla sicurezza. Penso poi al soccorso pubblico, alle situazioni di emergenza, con un’azione sempre volta a garantire l’incolumità dei cittadini”. “Il nostro territorio”, ha proseguito la ministra, “presenta ben note caratteristiche di fragilità”.

Particolare rilievo è stato dato al tema dell’immigrazione: “La complessità strutturale del fenomeno richiede risposte nel perimetro dell’Unione europea, l’Europa deve sapersi rinnovare”, ha sottolineato la titolare del Viminale. “Occorrono progetti per garantire la più ampia condivisione possibile. È evidente, sul piano dei diritti fondamentali, quanto siano importanti le scelte politiche e le relative ricadute.

Revisione dei decreti sicurezza

Il Governo “sta sviluppando una riflessione per valutare la portata” delle norme introdotte dai decreti sicurezza siglati dall’ex ministro Matteo Salvini, “anche alla luce delle osservazioni del presidente della Repubblica rese note in occasione dell’approvazione delle leggi di conversione del primo e, successivamente, del secondo decreto”, ha annunciato la ministra.

Rinnovo del memorandum con la Libia e incremento dei corridoi umanitari

“Il carattere strutturale delle migrazioni impone un approccio politico multilivello”, secondo la ministra che intende “contenere i flussi e individuare soluzioni”.

“In questo quadro gioca un ruolo fondamentale la stabilizzazione dell’Africa”, come aveva già spiegato la ministra. “È necessario un impegno coordinato tra Governo e Unione europea, per intensificare il dialogo con l’Unione africana e ciascuno dei paesi che ne fanno parte”.

La ministra è tornata anche sul tema della stabilizzazione della Libia: “Tre anni fa è stato sottoscritto il memorandum con la Libia. L’Italia è uno dei pochi paesi ad aver svolto un vero ruolo di contenimento e contrasto all’immigrazione clandestina. Bisogna dare l’avvio a procedure per rimodularne i contenuti”.

“Proseguire l’azione al confine sud della Libia, con un presidio sui confini terrestri meridionali. Bisogna inoltre sostenere maggior iniziative per sostenere le municipalità libiche”: queste le priorità.

Ma anche, miglioramento dei centri di detenzione, chiusura dei centri esistenti per giungere a centri gestiti direttamente dalle Nazioni Unite. “Ritengo necessario il ricorso ai corridoio umanitari, per proseguirne l’attivazione”, ha aggiunto la Lamorgese.

Migranti, potenziamento del sistema di espulsioni coatte

“Dall’inizio dell’anno sono stati 5.940 i migranti rimpatriati contro i 5.345 dello stesso periodo del 2018. Dal 5 settembre, data di insediamento del Governo, sono stati ben 1.304. Un tasso di rimpatri insufficiente”, ha dichiarato la ministra “che rischia di delegittimare il sistema europeo di contrasto all’immigrazione illegale. Sollecitiamo un’azione più intensa da parte dell’Europa su questo”.

“Per intensificare l’efficacia dei rimpatri coattivi”, ha proseguito, “conto nei prossimi mesi di potenziare il sistema dei Centri di permanenza per i rimpatri con una disponibilità ulteriore di oltre 300 posti attivando altre strutture (50 posti a Macomer, 150 a Gradisca d’Isonzo, 132 a Milano). Sono state anche avviate le attività per la realizzazione di altri centri per un totale di 160 posti: 100 a Oppido Mamertina e 60 a Modena”.

La lotta alla criminalità

“La lotta alla criminalità organizzata rappresenta senz’altro una priorità politica per il Governo”, ha detto la ministra dell’Interno. La titolare del Viminale ha sottolineato l’importanza di “aggredire i patrimoni illeciti per indebolire la forza economica delle cosche”. Il Governo, ha aggiunto, “è pronto ad intervenire per implementare le risorse e strumenti dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati alla criminalità organizzata”. 

“Implementare le risorse e strumenti per incrementare questa missione. Non può essere elusa necessità investimento importante sulle risorse umane”, ha aggiunto la ministra.

“L’andamento della criminalità fa registrare un calo del 7,5% dei reati nei primi otto mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2018”, dato statistico che “conferma la bontà del percorso intrapreso”, ha detto la titolare del ministero dell’Interno.

Potenziamento dell’organico dei Vigili del Fuoco

“Vogliamo valorizzare i Vigili del Fuoco e puntiamo a una maggiore armonizzazione del trattamento economico del personale a quello delle forze di polizia. Nel ddl di bilancio è previsto un fondo con una dotazione iniziale di 25 milioni di euro e confido che nel corso dei lavori parlamentari lo si possa incrementare nei limiti delle risorse disponibili”. Lo ha detto la ministra dell’Interno aggiungendo che si punta anche “al potenziamento dell’organico ed all’ammodernamento di mezzi, attrezzature e equipaggiamento dei vigili del fuoco”.

Lotta al terrorismo

La ministra ha parlato di minacce attuali e pericolose per la sicurezza nazionale pubblica rappresentate dal terrorismo.

La ministra ha dato anche un avvertimento: “La circostanza per cui non si sono registrati in Europa fatti eclatanti non deve trarre in inganno: un quadro di conflitti internazionali deve far nascere un quadro di prevenzione. Confermiamo il progetto ‘strade sicure’. Ritengo che l’azione di prevenzione debba puntare a sinergie tra polizia postale e agenti anti terrorismo”.

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