Migranti Crotone, Piantedosi: “Ho detto ‘fermatevi, verremo a prendervi'”
“Credo di dover essere giudicato per quello che farò e noi dobbiamo fare in modo che le terre siano sempre più sicure del mare”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che oggi ha illustrato in Senato linee programmatiche del suo Dicastero, rispondendo al Senato sulla tragedia di Cutro, in cui hanno perso la vita decine di migranti. ”Io ho detto, però evidentemente non è stata un’affermazione che è piaciuta molto quel giorno, ‘fermatevi, verremo noi a prendervi’ – ha aggiunto -. Questo è il senso dei corridoi umanitari”.
Torna a parlare della strage dei migranti a Cutro: “È una tragedia che ci addolora profondamente e interpella le nostre coscienze ad agire per fermare traversate così pericolose e trovare risposte concrete alla questione migratoria — ha detto il titolare del Viminale durante l’audizione alla Commissione Affari costituzionali, dove ha esposto le linee programmatiche del suo dicastero —. È evidente che questo si può fare solo con un’azione decisa dell’Ue e una forte sinergia con i Paesi di transito. Dobbiamo evitare che chi scappa dalle guerre si affidi a trafficanti di essere umani senza scrupoli, servono politiche responsabili e solidali dell’Ue”.
Nei giorni scorsi Piantedosi era stato al centro dalle polemiche per le sue affermazioni sulle traversate dei profughi, molti dei quali provengono da Paesi in guerra, economicamente al collasso, se non proprio dittatoriali (“Non si dovrebbe mai mettere in pericolo la vita dei figli, bisogna chiedersi cosa fare per il proprio Paese prima di abbandonarlo”): “L’umanità e la solidarietà non possono fermarsi alla banchina di sbarco ma devono tradursi in prospettive di vita — ha sottolineato il ministro — . Per i flussi migratori il limite oggettivo è dato dalla capacità di accoglienza”. Piantedosi ha spiegato di esser tornato stamane dalla missione in Francia: “Dal mio omologo francese ho registrato una volontà forte di collaborazione con l’Italia per missioni congiunte nei paesi di origine”, come la Tunisia.