Migranti, trovato l’accordo sulla regolarizzazione: sei mesi di permesso nel decreto Rilancio
Migranti, trovato l’accordo sulla regolarizzazione: sei mesi di permesso nel decreto Rilancio
Trovato l’accordo sulla regolarizzazione dei migranti che lavorano “in nero” nei campi e come badanti e colf: a rivelare l’anticipazione è un articolo su Repubblica, dove si legge di una “maratona notturna” tra il premier Conte e i capi delegazione dei partiti della maggioranza. La questione della sanatoria sarà inserita nel decreto “Rilancio” e prevederà probabilmente dei permessi di soggiorno temporanei di tre o sei mesi. L’intesa è stata trovata a poche ere dal preconsiglio che si terrà oggi alle 14. Resta confermato l’obiettivo di riunire il Cdm in giornata.
La lunga riunione notturna tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i capi delegazione delle forze di maggioranza, presente anche il sottosegretario Riccardo Fraccaro, è servita – secondo quanto riporta l’Agi – a limare il grosso delle misure che saranno contenute nel decreto. La questione della regolarizzazione dei migranti, fortemente voluta da Italia viva e appoggiata da Leu e Pd, era stata oggetto di perplessità da parte del Movimento 5 stelle. Sul punto però arriva ottimismo da parte della ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, che ha spinto per le regolarizzazioni. “Rifiniture sono in corso”, è il suo commento.
A essere regolarizzati potrebbero essere 500mila stranieri. Il Pd ha spinto perché oltre a braccianti e raccoglitori, fosse inserito anche il lavoro domestico e, secondo quanto riporta Repubblica, i Cinque Stelle hanno ottenuto che i permessi temporanei, che sono comunque di sei mesi e per ricerca di lavoro, siano subordinati a un controllo dell’Ispettorato del lavoro, che dovrà certificare che i migranti che ne fanno richiesta abbiano già lavorato in quei settori in passato. Così potranno ottenere il permesso di ricerca di lavoro per sei mesi in attesa di trasformarlo poi permesso di lavoro. L’altra via per la regolarizzazione affida invece al datore di lavoro l’emersione del lavoro “in nero”. Ai lavoratori stranieri a cui il datore di lavoro garantisce il contratto, sarà dato un permesso di soggiorno della durata del contratto di lavoro.
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