Quando Michetti parlava di Hitler alla radio: “Quando c’è caos, serve un uomo forte che rimetta in ordine”
Dopo la foto che lo ritraeva in una posa Mussolinana, c’è qualcosa di nuovo a imbarazzare Enrico Michetti, che è al ballottaggio con il candidato del Pd Roberto Gualtieri in quest’ultimo tratto della corsa al Campidoglio: sono i ritagli di interventi che il tribuno della radio ha rilasciato tempo fa in merito alla Germania nazista. Le registrazioni hanno iniziato a fare il giro del web, come quella in cui Michetti parla dell’Anschluss: “Quando Hitler arriva in Austria, l’Austria chiede un plebiscito. E a quel plebiscito aderiscono il 99,7% degli austriaci. Erano contenti”. “Voi sapete cosa diceva Hitler sulle armi… diceva che sono una cosa che va totalmente tolta al cittadino. Ma anche l’Unione sovietica diceva questo. Il cittadino non può possedere le armi”. Ancora: “Hitler, leggiamolo bene. ‘L’errore più folle che possiamo commettere è forse quello di lasciare che le razze da noi soggiogate, oppresse, posseggano le armi’, dice Hitler”. “In effetti le vuole svirilizzare”, osserva l’interlocutore radiofonico. Michetti lo ferma: “Aspetta, aspetta. La storia mostra che tutti i conquistatori, tutti gli oppressori che hanno consentito alle razze a loro soggette di portare armi hanno in tal modo approntato la propria caduta”.
C’è poi un passaggio di analisi politica: “Quando i rappresentanti del popolo non contano più niente, vuol dire che c’è un’oligarchia che sta governando. E quando questa oligarchia serra i ranghi non serve più neanche l’oligarchia. Serve un uomo forte. Quando la situazione degenera, entra nel caos, serve un uomo forte che rimetta in ordine il Paese. E così si accede alle dittature”. “Adesso ti diranno che sei fascista come me, ti attaccheranno”, risponde il conduttore. Ma lui si difende: “Io sono antifascista, non lo dirò più: ho avuto una sola tessera, quella della Democrazia Cristiana”.
Nell’ultimo intervento radiofonico – su Radio Radio – di Enrico Michetti, c’è davvero di tutto. “Hitler ascende al potere attraverso una legge democratica. Hitler non viola, non è che prende d’assalto le istituzioni, arriva al potere perché il presidente gli conferisce l’incarico di cancelliere, ritenendolo l’uomo giusto per risolvere i problemi strazianti della Germania”