Travaglio: “Salvini non studia e non capisce, dargli del cazzaro non è un insulto, è pura cronaca”
Marco Travaglio torna ad attaccare Matteo Salvini. Nel suo editoriale, il direttore del Fatto Quotidiano chiama in causa il “cazzaro verde” sul Mes, tema che sta facendo salire la tensione in questi giorni e su cui abbiamo scritto approfonditamente qui.
“Si vedeva chiaramente che non ha la più pallida idea del Mes. Infatti ha attaccato un comiziaccio da bar sull’Ilva e l’Alitalia, che non c’entrano una mazza e che la Lega ha sul groppone per i suoi 10 anni al governo su 25 (il quintuplo di Conte). Poi è passato alle barzellette. Tipo questa: “Le banche in difficoltà sono in Germania, non in Italia”(ciao, core). O quella sulla raccolta firme di domenica prossima in “mille piazze d’Italia”(e perché non centomila?) per “abrogare il Mes”(che non è stato ancora firmato e comunque non può essere abrogato) e “denunciare i papà e le mamme del trattato” (fra gli applausi dei suoi giannizzeri beotamente ghignanti, anch’essi padri e madri del Mes a loro insaputa)”, scrive Travaglio
Travaglio sostiene che in un paese normale, un politico ridotto a una figura tanto barbina “si scaverebbe una fossa, ci si ficcherebbe dentro, chiuderebbe il tombino e ne uscirebbe fra quattro o cinque anni, sperando nella memoria corta della gente. Invece siamo in Italia, dunque il Cazzaro e i suoi simili continueranno a blaterare come se fossero dei politici, e non dei soggetti inabili al governo e anche al lavoro”.
E fa un elenco dei precedenti in cui Salvini ha accusato altri per responsabilità che in realtà erano sue o della Lega. Il caso Fiber 4.0-Retelit, quando Salvini accusò Conte di conflitto di interessi, salvo poi scoprire che era stata una decisione del leader leghista e non del premier. O ancora, la polemica sulle adozioni, quando Salvini se la prese con il sottosegretario Spadafora, ma in realtà la delega era del leghista Fontana.
“In questi casi, si dice che uno non c’era o, se c’era, dormiva. Il guaio di Salvini è che c’è quasi sempre, e bello sveglio. Ma purtroppo non studia, o non capisce. Dargli del cazzaro non è un insulto: è pura cronaca”, conclude Travaglio.
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