Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:57
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Manzella (Pd) a TPI: “Il Mes è un’occasione storica per migliorare la sanità italiana”

Immagine di copertina
Gian Paolo Manzella. Credit: Ansa

Se il Movimento 5 Stelle non arretra di un passo e conferma il suo secco no al Mes, il Partito Democratico non ne vuole proprio sapere di rinunciare ai 36 miliardi che potrebbero essere subito utilizzati per coprire le ingenti spese sanitarie che l’Italia ha dovuto sostenere e sta ancora sostenendo per affrontare l’emergenza Coronavirus.

“Il Consiglio Europeo dell’8 maggio è stato chiaro: non ci sono condizionalità, il Mes sanitario è cosa diversa dal Mes come definito nel 2012 per affrontare le difficoltà di singoli Stati colpiti dalla crisi finanziaria. E non c’è neanche il rischio che si possano ‘cambiare le carte in tavola’ a posteriori. Il prestito sarebbe erogato in un’unica tranche, dopo una verifica sulla sostenibilità del debito di ogni singolo Stato. Una volta ottenuto questo ok, ed è atteso a breve, il Mes è a disposizione”, spiega a TPI Gian Paolo Manzella, Sottosegretario allo sviluppo economico”.

Perché il Mes conviene?
Il Mes conviene, innanzitutto, dal punto di vista finanziario. È un prestito con un tasso dello 0.1% rispetto al 1.5% del Cura Italia con cui abbiamo raccolto 22 miliardi. Secondo i più recenti calcoli della Banca d’Italia permette un risparmio di 5 miliardi in 10 anni. In più, ricorrere al Mes alleggerisce il nostro bisogno di ricorrere al mercato dei capitali, ed è un fatto positivo, con un debito così elevato. Insomma dal punto di vista finanziario è un’occasione senza paragoni in termini di convenienza.

E poi?
E poi il Mes conviene perché ci permette di concentrare gli sforzi sulla trasformazione della Sanità, un servizio pubblico che è una scelta altissima fatta negli anni Settanta, di cui il Covid ci ha mostrato ancora una volta l’importanza centrale per il nostro ‘essere cittadini’. E, insieme, l’urgenza di migliorarla. Abbiamo una sanità ancora troppo differenziata, e questa è l’occasione di un Piano organico: vanno omogeneizzati i servizi offerti, digitalizzato il sistema sanitario, modernizzati e adeguati gli ospedali, potenziato il modello di medicina territoriale.  Come ha sottolineato il segretario Nicola Zingaretti, dobbiamo finalmente far capire agli italiani che la spesa in sanità, oltre ad essere una “spesa sociale”, è anche un grande investimento in sviluppo, ricerca, capitale umano. I 36 miliardi del Mes servono a questo, a mettere a posto un organo vitale del nostro Stato. E non è un caso che sul punto si sentano le voci dei presidenti di Regione: chi è in prima linea sul fronte sanitario ha le idee chiare sul Mes.

Tra l’altro lo stesso Governo Conte ha lavorato per rimuovere dallo strumento le temute condizionalità.
Certo, c’è qui un terzo argomento. È una vittoria italiana nel negoziato europeo e, oltre a rivendicarla, dobbiamo essere conseguenti. La coerenza nell’uso dello strumento dopo averlo chiesto serve ad un’Italia più forte a livello europeo.

Ad oggi in Parlamento non ci sono i numeri per il Mes. Le destre, ad esclusione di Forza Italia e il Movimento 5 Stelle, non ne vogliono sapere.
C’è una discussione in corso e spero che nelle prossime ore prevalga la posizione più attenta alle reali condizioni del Mes. Come parlamentari e come membri del governo abbiamo tutte le possibilità per approfondire dubbi e fugare ogni perplessità. E vanno utilizzate. Il tutto, insomma, va visto in un’ottica molto laica, senza ideologie. Il Mes è semplicemente un altro degli strumenti che l’Europa ha messo a disposizione: insieme ai prestiti della Bei, all’intervento della BCE sui mercati finanziari, al Recovery Fund, al Fondo Sure per tutelare i disoccupati. È questa l’Europa post Covid.  Non altra. Un’Europa al fianco degli Stati, delle imprese e dei lavoratori e che ha messo la parola solidarietà tra quelle centrali del suo lessico. E su questo c’è un’ultima cosa che vorrei porre in rilievo.

Quale?
Vede, a me dispiace che questa polemica contribuisca a diffondere in una parte della cittadinanza l’idea di un’Europa che ‘tende una trappola’ all’Italia, che ci vuole  ‘fregare’. È una visione del ruolo europeo in questo tornante storico che non fa onore ad uno dei Paesi fondatori dell’Europa. Non solo, ed è anche più grave, penso sia una lettura velenosa per lo spirito europeista italiano. Proprio per questo c’è qui un compito preciso della politica. A partire proprio dal Mes. Bisogna studiare, informare i cittadini su come stanno veramente le cose, contribuire a ricostruire lo spirito europeo, e poi cambiare il nostro modo di ‘stare’ in Europa. Questa la battaglia italiana dei prossimi anni: essere più presenti a Bruxelles, far valere le nostre ragioni in maniera seria, giocare sino in fondo il nostro ruolo. Semplicemente perché è lì che si prendono, e sempre più si prenderanno, le decisioni per il nostro futuro. Approvare ed usare il Mes in maniera seria è lavorare in questo senso.

Leggi anche: 1. Ma di cosa stiamo parlando? Il Mes ci farà risparmiare appena 500 milioni su 60 miliardi / 2. Mes: cosa è, come funziona e quanto costa all’Italia

Ti potrebbe interessare
Politica / Report: “La sorella del ministro Giuli è assunta dalla Camera ma lavora per FdI”. Lei replica: “Falso, bado a mio figlio malato”
Opinioni / Bruno Bottai: l'eloquenza del silenzio (di S. Gambino)
Politica / Luca Bizzarri bloccato in treno per 3 ore: "Viva il ministro dei trasporti"
Ti potrebbe interessare
Politica / Report: “La sorella del ministro Giuli è assunta dalla Camera ma lavora per FdI”. Lei replica: “Falso, bado a mio figlio malato”
Opinioni / Bruno Bottai: l'eloquenza del silenzio (di S. Gambino)
Politica / Luca Bizzarri bloccato in treno per 3 ore: "Viva il ministro dei trasporti"
Politica / Il Governo è (giustamente) indignato con Elkann, ma intanto taglia dell’80% il Fondo Automotive
Politica / Cgil e Uil proclamano otto ore di sciopero generale il 29 novembre “per cambiare la manovra di bilancio”
Cronaca / Lucia Aleotti del Gruppo Menarini nominata Cavaliere del Lavoro
Politica / “Quella è la prova che Berlusconi ha preso i soldi dalla mafia”: l’intercettazione fra i due indagati dello scandalo dossier
Opinioni / La vittoria di Bucci e l’importanza del peso demografico alle regionali
Politica / Elezioni in Liguria, l’autogol del campo progressista
Politica / Geppi Cucciari prende in giro il ministro Giuli