Meloni, che bordate sulla Rai: “Libero la cultura da sistema di potere. Qualcuno non sa misurarsi col merito”
“Io non intendo sostituire un intollerante sistema di potere con un altro intollerante sistema di potere. Voglio liberare la cultura italiana da un intollerante sistema di potere, in cui non potevi lavorare se non ti dichiaravi di una certa parte politica. Voglio un sistema meritocratico e plurale che rappresenti tutti che dia spazio a tutti in base al valore che dimostrano e non alla tessera”. Queste le parole di Giorgia Meloni che ieri, 26 maggio 2023, ha chiuso la campagna elettorale di Catania per Enrico Trantino sindaco insieme agli altri leader del centrodestra.
“Se nella Rai – ha aggiunto– qualcuno deve misurarsi col merito e decide che non ce la fa e deve misurarsi con altro, non è un problema che possiamo porci noi”. Sull’immigrazione ha invece ribadito: “Siamo nella peggiore congiuntura sull’immigrazione, ma vi prometto che la spunto io alla fine. E quando risolveremo questo problema non sarà una boutade, preferisco metterci più tempo ma trovare soluzioni strutturali”.
Poi sulle riforme ha aggiunto: “Io non mi preoccupo di stare lì ad apparecchiarsi la legge elettorale a 6 mesi dal voto, che serviva a chi stava in maggioranza per vincere le elezioni, mi interessa lasciare a questa nazione una parvenza di normalità”. Per la Meloni ci sono stati cambi di governo continui e “lo paghiamo perché quando l’orizzonte è breve il governo cerca di dedicarsi solo al consenso immediato, non c’è visione, non c’è strategia. Lo abbiamo pagato a livello internazionale con una credibilità scarsa. Oggi la grande forza che noi abbiamo è la stabilità di questo governo. Una eredità che vi prometto – ha aggiunto – è una riforma che garantisca due cose, stabilità di governi per dare a chi vince 5 anni per realizzare il programma e poi chiedere conto. E rispettare il mandato dei cittadini: basta coi governi nati in laboratorio, basta col voto che non conta niente e tutte queste dinamiche che ci hanno devastato”.