Giorgia Meloni: “Solo indifferenza per mio padre, nessun dolore quando è morto, devo tutto a mia madre”
Giorgia Meloni e il rapporto con il padre: “Sempre indifferenza”
“Non sono riuscita ad odiare mio padre, ho provato sempre indifferenza per lui. Mi sono rammaricata del fatto di non aver provato una grande emozione per lui, nemmeno quando è morto”. È la dolorosa confessione di Giorgia Meloni durante L’Intervista di Maurizio Costanzo che andrà in onda oggi, giovedì 11 giugno, in seconda serata su Canale 5. La leader di Fratelli d’Italia in tv si è messa a nudo parlando di politica e attualità, ma anche svelando lati intimi della sua vita, come il legame con i genitori e il difficile rapporto con il padre, che ha abbandonato la famiglia quando lei era solo una bambina. “Ho rotto i rapporti con lui a 11 anni. A mia madre invece devo tutto, ha cresciuto due figli da sola”, ha detto l’esponente della destra.
Nel corso dell’intervista non sono mancati riferimenti alla relazione con il compagno Andrea. “Perché non sono sposata con lui? Io sono tradizionalista, queste cose te le devono chiedere…”, ha affermato Meloni. “Un fratellino per mia figlia Ginevra? Mi piacerebbe molto, ma i bambini li manda Gesù…”.
Il sogno più grande è quello di “fare la radio, anche se non credo – ha detto l’esponente della destra – di avere una voce radiofonica”. “La adoro, è una dimensione che dà molta più rilevanza a chi sei, rispetto alla televisione”.
“Io e Salvini un affetto stabile”
Ovviamente si è parlato anche delle aspettative sul fronte politico. La presidente di Fdi ha dichiarato che vorrebbe essere al governo “tra un anno” e “rimanerci almeno per 5 anni”. Su una sua candidatura a sindaco di Roma, invece, Meloni ha risposto: “Mettiamola così: non nei prossimi mesi”. Poi ha proseguito: “Ciò non toglie che Roma abbia bisogno di un sindaco alla sua altezza. Quello che abbiamo visto negli ultimi mesi non se lo merita”.
Sul rapporto con il leader della Lega, infine: “Checché ne dicano i giornali, non è vero che io e Salvini ci detestiamo, stiamo sempre a litigare. Delle volte la pensiamo in modo diverso, delle volte litighiamo, perché questo accade tra partiti, ma diciamo che siamo un ‘affetto stabile’. Lo stesso con Berlusconi”.
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