Meloni rompe il suo tabù sul ventennio: “Matteotti fu ucciso da squadristi fascisti per le sue idee”
Per la prima volta, Giorgia Meloni pronuncia parole chiare e nette contro il fascismo. Lo fa nell’aula di Montecitorio, nel suo discorso in occasione della cerimonia per il centesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti.
“Oggi – dice la presidente del Consiglio – siamo qui a commemorare un uomo libero e coraggioso ucciso da squadristi fascisti per le sue idee”.
Oggi, 30 maggio, ricorrono in particolare i cento anni dal famoso discorso che Matteotti tenne alla Camera per denunciare i brogli e le violenze dei fascisti alle elezioni dell’aprile precedente. Un discorso che gli costò la durissima reazione del regime e che lo porterà, il successivo 10 giugno, a essere ucciso dai fascisti.
“In quel discorso – ricorda Meloni – Matteotti difese la libertà politica, incarnata nella rappresentanza parlamentare e in libere elezioni. Onorare il suo ricordo è fondamentale per ricordarci ogni giorno, a distanza di cento anni da quel discorso, il valore della libertà di parola e di pensiero contro chi vorrebbe arrogarsi il diritto di stabilire cosa è consentito dire e pensare e cosa no”.
“La lezione di Matteotti – prosegue la premier – oggi più che mai, ci ricorda che la nostra democrazia è tale se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto, sulla libertà, non sulla violenza, la sopraffazione, l’intolleranza e l’odio per l’avversario politico”.
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