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Home » Politica

La lettera di Meloni a FdI: “Noi abbiamo fatto i conti con il fascismo, non c’è spazio per i nostalgici”

Immagine di copertina
Credit: AGF

“Non c’è spazio, in Fratelli d’Italia, per posizioni razziste o antisemite, come non c’è spazio per i nostalgici dei totalitarismi del ‘900, o per qualsiasi manifestazione di stupido folklore”. Lo scrive Giorgia Meloni in una lettera inviata ai dirigenti del suo partito a quasi una settimana dalla seconda parte dell’inchiesta di Fanpage che ha svelato le simpatie fasciste e antisemite che circolano tra alcuni militanti del movimento giovanile di FdI.

“Come moltissimi di voi, sono arrabbiata e rattristata per la rappresentazione di noi che è stata data dai comportamenti di alcuni giovani del nostro movimento, ripresi in privato”, dice ai suoi la presidente del Consiglio.

“I partiti di destra, dai quali molti di noi provengono, hanno fatto i conti con il passato e con il Ventennio fascista già diversi decenni fa e a maggior ragione questo vale per un movimento politico giovane come il nostro, che fin dalla sua fondazione ha peraltro fatto la scelta di aprirsi a culture politiche compatibili con la nostra, accogliendo persone che arrivavano anche da percorsi politici diversi da quello della destra storica”.

“Fratelli d’Italia non è mai stato un movimento rivolto al passato”, assicura Meloni. “Da sempre, noi, siamo interessati solo al futuro della nostra Nazione”.

“Non siamo come vorrebbero dipingerci. Non lo siamo noi e non lo sono i nostri ragazzi di Gioventù Nazionale. Abbiamo un movimento giovanile forte, sano, colorato, curioso e aperto. I nostri ragazzi, che a volto scoperto e con la faccia pulita, con volantini e iniziative, difendono la libertà nelle scuole e nelle università dalla violenza e dall’arroganza della sinistra, sono i primi a essere danneggiati da questa brutta storia”, scrive la leader di Fratelli d’Italia.

“Proprio per questo – continua – non c’è alcuno spazio tra le nostre file per chi recita un copione macchiettistico, utile solo al racconto che i nostri avversari vogliono fare di noi. Noi abbiamo fatto della trasparenza e della coerenza i nostri tratti caratteristici. Noi facciamo quello che diciamo e siamo quello che appariamo. Non c’è trucco e non c’è inganno”.

“Chi crede che possa esistere una immagine pubblica di Fratelli d’Italia che non corrisponde ai suoi comportamenti privati, semplicemente, non ha capito cosa siamo, e dunque non è il benvenuto tra noi. E la nostra linea è da sempre molto chiara”, rimarca Meloni.

“Nel 2019 – ricorda – abbiamo aderito con totale convinzione alla risoluzione del Parlamento europeo sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa, con la quale si condannavano senza esitazione tutte le dittature del ‘900 (nazismo, comunismo e fascismo). Un passaggio doveroso e necessario a superare l’odio che ha attraversato l’Europa e guardare a un futuro di pace e libertà”.

“L’adesione – sottolinea la premier – segnava lo spartiacque per tutte le forze politiche del continente tra chi ha deciso di lasciarsi alle spalle il passato e chi invece vive ancora di nostalgia e rancore. Ma per noi, a differenza di quanto accaduto in altri partiti politici, che hanno attraversato questo momento con accesi dibattiti interni, e hanno visto alcuni dei loro esponenti astenersi, è stato naturale votarla. Si è trattato di uno dei molti atti, delle molte prese di posizione che rendono cristallina la nostra posizione sulla storia del ‘900. Una posizione che non intendo mettere in discussione”.

Meloni cita il congresso nazionale del partito tenuto nel 2017 a Trieste: in quell’occasione, dice, “abbiamo stabilito che Fratelli d’Italia non sarebbe stato solo il partito della destra italiana, ma che sarebbe stato qualcosa di più: il movimento dei patrioti italiani. Di tutti i patrioti, a prescindere dalla loro provenienza politica”.

Nel 2019, aggiunge la premier, Fratelli d’Italia ha aderito al “movimento conservatore”, una scelta fatta “con convinzione e non per calcolo politico, perché questa è la grande sfida delle società occidentali: il confronto, la contrapposizione a volte, tra chi vuole guardare al futuro, mantenendo le proprie radici, e chi invece quelle radici vorrebbe estirparle, reputando l’identità e l’appartenenza un ostacolo alla realizzazione di un mondo diverso (e vittima di un approccio ideologico)”.

La leader di FdI si dice “convinta che la costante crescita” del partito “sia il frutto di questo nostro lungo percorso. Del fatto che gli italiani vedano in noi la forza politica che più di ogni altra ha a cuore l’interesse nazionale, e che più di ogni altra difende i valori ‘conservatori’ della terra, della vita, della famiglia, della libertà. È per questo che gli italiani ci hanno dato la loro fiducia anche quando si è trattato di decidere a chi affidare le sorti della Nazione”.

“I successi di questo primo periodo di governo, confermati anche dal risultato delle elezioni europee, sono la dimostrazione che esiste una alternativa al lungo declino che ha vissuto l’Italia”, sostiene Meloni. “Siamo la testimonianza concreta che la destra conservatrice può ben governare in Patria e al contempo rafforzare il quadro di alleanze internazionali e attrarre i grandi investitori. Siamo la dimostrazione che la narrazione fatta dai grandi media e dagli osservatori di parte era falsa, che esiste una alternativa credibile alla palude socialdemocratica europea e occidentale. È esattamente per questo – conclude Meloni con vena polemica – che facciamo tanta paura, non solo in Italia, a chi vuole difendere lo status quo”.

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