Meloni difende la manovra: “È ben fatta, da Bankitalia critiche non sostanziali”
Dei rilievi fatti dalla Banca d’Italia alla legge di bilancio “il governo ha recepito la notizia che sulle grandi voci di questa manovra non ci fossero critiche sostanziali”: Giorgia Meloni difende il suo operato e al termine del vertice Ue-Balcani a Tirana chiude la polemica con Palazzo Koch. “Dal mio punto di vista – ha spiegato la premier – questo vuol dire che la manovra è ben fatta e dà segnali importanti nella situazione nella quale ci troviamo e soprattutto con un tempo che non era scontato”. Rivendica un piano di spesa “che considero politico, con delle scelte politiche” e si guarda bene dal proseguire con gli attacchi all’istituto di Ignazio Visco, come aveva già fatto il suo sottosegretario Giovanbattista Fazzolari che aveva parlato di Bankitalia come “partecipata da banche private” e quindi coinvolta nel difenderne gli interessi.
Alla richiesta di un commento all’appello del Capo di Stato alla responsabilità di tutti verso l’Unione europea sul Recovery Plan, Meloni ha condivido le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Il governo dall’inizio del suo mandato sta lavorando in maniera incessante sul tema del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sono risorse importanti, particolarmente in una fase come quella nella quale ci troviamo ma è importante che queste risorse arrivino a terra. Ci sono una serie di questioni aperte, a partire dall’aumento dei costi delle materie prime: con 120 miliardi di euro in investimenti e l’aumento delle materie prime stimato al 35% un problema c’è però noi abbiamo dal primo giorno riconvocato la cabina di regia sul Pnrr con tutti gli attori istituzionali e non, anche con le parti sociali e stiamo lavorando con molta concentrazione su questa materia perché sicuramente è uno strumento estremamente importante nella condizione difficile in cui ci troviamo”.
Un ultimo punto caldo toccato da Meloni a Tirana è quello dei migranti. “Noi come Italia ci troviamo in una tenaglia”, ha detto, facendo riferimento agli arrivi lungo la rotta del Mediterraneo centrale e quella balcanica. “Per la prima volta la Commissione europea, all’indomani anche di alcune posizioni che ha assunto l’Italia, ha messo il tema della rotta del Mediterraneo centrale come un tema prioritario. Questo non era mai accaduto, oggi sì”, ha rivendicato, sostenendo che il cambio di marcia sia avvenuto “perché l’Italia ha posto il problema”: “Era una questione sulla quale l’Italia si era battuta, con una forza alterna, in passato. Ma non era mai stata considerata prioritaria. Oggi viene considerata prioritaria la difesa dei confini esterni dell’Unione”. Per la premier bisogna “passare dal tema della redistribuzione che non risolve il problema al tema della difesa dei confini esterni dell’Ue”.