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Cecilia Sala, Elon Musk, Servizi Segreti: cosa ha detto Meloni nella conferenza stampa di inizio anno

Immagine di copertina
Credit: AGF

Cosa ha detto Meloni nella conferenza stampa di inizio anno 2025

La liberazione di Cecilia Sala, le dimissioni di Elisabetta Belloni dalla guida dei Servizi Segreti, il presunto accordo su Starlink con Elon Musk, la guerra in Ucraina, le voci su un possibile rimpasto di governo, la questione dei centri per i migranti in Albania, le riforme istituzionali: tanti i temi trattati nel corso della conferenza stampa di inizio anno della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare.

“Mi si dice che non rispondo abbastanza alle domande: ho risposto a 350 domande in un anno, una al giorno”, si difende la premier. “Meloni al governo non è da sola, credo sia giusto che siano i ministri che lavorano ai singoli provvedimenti a parlarne nelle conferenze stampa”. “Non ritengo di dovermi difendere dalla previsione di rappresentare un limite o un problema per la libertà di stampa o la democrazia”, aggiunge la presidente del Consiglio.

Conferenza stampa di Meloni: la vicenda di Cecilia Sala

Rispondendo a una domanda sulla trattativa che ha portato alla liberazione della giornalista Cecilia Sala, rimasta per ventuno giorni reclusa nel carcere di Evin, in Iran, Meloni precisa: “Non è un lavoro che ho fatto da sola, ringrazio Mantovano (Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ndr), l’intelligence, il ministro Tajani (Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ndr), il corpo diplomatico e voi stampa perché sapete che la famiglia ha chiesto una sorta di silenzio stampa e ho trovato atteggiamento stranamente responsabile che ha aiutato molto”.

“C’è stato un lavoro di triangolazione diplomatica con Iran e Usa per quello che riguarda una svolta nel caso”, spiega la premier durante la conferenza stampa. “Le interlocuzioni con l’Iran sono di natura diplomatica e di intelligence, il Governo è tenuto alla riservatezza in questi casi. Mantovano è stato al Copasir ed è pronto a tornare nel caso in un’ulteriore audizione. Ricordiamo che in Iran sono presenti altri 500 italiani e bisogna essere molto cauti”.

Servizi Segreti, le dimissioni di Belloni e la nomina di Rizzi

Sulle dimissioni di Elisabetta Belloni dalla direzione del Dis (il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza), Meloni afferma: “Ho letto molte ricostruzioni che non corrispondono alla verità, tanto che lei stessa ha rilasciato un’intervista per chiarire la sua posizione”. Belloni, sottolinea il premier, “ha deciso di anticipare di qualche mese la fine del suo mandato per evitare di finire nel tritacarne che di solito accompagna nomine così importanti”.

“Ho una stima e un rispetto enormi per Elisabetta Belloni, che ringrazio per il lavoro straordinario che ha fatto per la presidenza del G7”, aggiunge Meloni: “È un funzionario capace e coraggioso di lungo corso e la mia stima nei suoi confronti è inalterata. Mi pare che sia molto ambita anche fuori dai confini nazionali e prevedo che il suo percorso non terminerà qui”.

La premier rimarca che Belloni “ha consegnato le sue dimissioni prima di Natale”, puntualizzando che “le vicende di questi giorni” dal caso di Cecilia Sala a SpaceX “non c’entrano, quindi, assolutamente niente”.

Nel corso della conferenza stampa Meloni annuncia poi che al vertice dei Servizi Segreti, al posto di Belloni, arriverà Vittorio Rizzi, attuale vicedirettore dell’Aisi, l’Agenzia dell’intelligence interna: “Un funzionario dello Stato di prim’ordine”, lo definisce la presidente del Consiglio citando gli “straordinari risultati operativi” raggiunti da Rizzi in vari ruoli ricoperti e “che sono apprezzati sia dentro che fuori i confini nazionali”.

Conferenza stampa Meloni: il caso Starlink e il rapporto con Elon Musk

“Sono abbastanza colpita su come alcune notizie false continuino ad essere discusse nonostante siano state smentite. Parlo soprattutto dell’opposizione”, osserva Meloni a proposito delle indiscrezioni sull’accordo con Elon Musk per la fornitura all’Italia dei servizi satellitari di Starlink. “Valuto gli investimenti stranieri solo con la lente dell’interesse nazionale, non delle amicizie”.

In conferenza stampa la premier assicura ci non aver “mai parlato con Elon Musk” di questo dossier. “Nessuna lettera scarlatta” nei confronti di Musk, aggiunge: quello delle telecomunicazioni, sottolinea, “è un tema di sicurezza nazionale e come tale va trattato”.

Quelle con Space X sui satelliti del sistema Starlink, continua Meloni, sono “interlocuzioni che rientrano nella normalità per un governo”: “Abbiamo decine di aziende che si propongono, dopodiché si fa una istruttoria e si decide”, insiste. “Non capisco le accuse che sono state rivolte: neanche io ho le idee chiare, perché da una parte si tratta di mettere in sicurezza alcune comunicazioni sensibili e delicate parlando col soggetto tecnologicamente più avanzato in questo campo e senza alternative pubbliche”.

“Dovremo parlare del fatto che l’Italia e l’Europa non siano arrivate in tempo su questi temi, per cui l’alternativa è non avere una protezione”, osserva la presidente del Consiglio. “Si tratta di scegliere una soluzione tra due scenari” e “nessuno dei quale è quella ottimale”.

E a proposito delle polemiche per le presunte ingerenze di Musk, che nell’Amministrazione Trump guiderà il Dipartimento per l’Efficienza governativa, Meloni risponde: “Io non sono appassionata delle ingerenze, del commento sui fatti degli altri. L’ho visto accadere per anni senza che nessuno dicesse una parola, governi stranieri che dicevano che avrebbero vigilato sulla democrazia italiana… Tutto normale… Io sono libera di giudicare quello che fa Soros e lo considero molto più ingerente di quanto non sia Elon Musk. Io non lo faccio, non l’ho mai condiviso e non mi appassiona, ma da questo a definirlo pericoloso mi sembra eccessivo. Pericolose sono altre cose”.

La guerra in Ucraina e il ruolo di Trump

“Io sono disposta a sostenere le opzioni che è disposta a sostenere l’Ucraina, credo sia fondamentale per avere una pace giusta”, spiega Meloni rispondendo a una domanda sul conflitto in corso ai confini orientali dell’Europa. “Ma senza garanzie di sicurezza non possiamo avere alcuna certezza che quello che è accaduto nel 2022 non accada di nuovo”, aggiunge.

Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, “non prevedo un disimpegno degli Usa” in Ucraina,  osserva la presidente del Consiglio: “Trump ha parlato di ‘pace con la forza’. Se oggi si parla di pace, è perché la Russia si è un po’ impantanata in Ucraina, grazie al coraggio del popolo ucraino e del sostengo occidentale. Questo Trump lo sa bene”.

Alla domanda se presenzierà il 20 gennaio alla cerimonia di insediamento di Trump a Washington, Meloni risponde: “Mi farebbe piacere esserci, sto valutando la compatibilità di agenda. Se riesco partecipo volentieri”.

I casi Salvini e Santanché: l’ipotesi rimpasto

“Lei dice che la parola rimpasto ha fatto capolino negli ultimi giorni, ma in realtà fa capolino da quando sono al governo…”, sorride Meloni in conferenza stampa rispondendo a una domanda sul possibile spostamento del vicepremier Matteo Salvini dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a quello dell’Interno (ipotesi velatamente caldeggiata dallo stesso Salvini dopo l’assoluzione nel processo Open Arms).

“Non sono tendenzialmente favorevole alla parola rimpasto. Salvini sarebbe un ottimo ministro dell’Interno, ha ragione a dire che senza il procedimento che abbiamo visto come è andato, avrebbe chiesto e ottenuto il Viminale ma oggi abbiamo un ottimo ministro dell’Interno, Piantedosi, che ringrazio, e quindi questa cosa non è all’ordine del giorno…”, taglia corto la premier.

A Meloni viene poi domandato se pensa che la ministra del Turismo Daniela Santanchè, indagata per falso in bilancio nell’ambito delle sue passate attività imprenditoriali, dovrebbe dimettersi in caso di rinvio a giudizio. “Vediamo”, risponde la premier: “Non sono la persona che giudica queste cose prima che accadono, vediamo cosa deciderà la magistratura e poi ne parlerò ovviamente con il ministro Santanchè”.

Il dossier migranti e i centri in Albania

“Forse dobbiamo concentrarci di più sul trattenimento dei mafiosi che non sul trattenimento dei migranti”, osserva Meloni in conferenza stampa parlando delle politiche migratorie del Governo. “Ho ragione di credere che la maggioranza dei Paesi membri dell’Ue sosterrà la posizione italiana davanti alla Corte” Ue sui cosiddetti Paesi sicuri, I centri in Albania, assicura la premier, “sono pronti per essere attivati”.

Conferenza stampa, Meloni parla delle riforme istituzionali

“Io vorrei arrivare alle prossime elezioni con la riforma del premierato approvato e una legge elettorale tarata su questo”, dice Meloni. “Penso che la questione sia materia di competenza parlamentare – precisa – ma se il premierato non dovesse arrivare in tempo ci si interrogherà se questa legge elettorale sia la migliore o no”.

“Le tempistiche non dipendono da me”, fa notare la premier: “Il mio intento è di andare avanti con le riforme con determinazione e velocità. Le riforme sono costituzionali, hanno delle tempistiche ampie e c’è un lavoro parlamentare”.

“Ho promesso – aggiunge la presidente del Consiglio – che avrei consegnato un’Italia migliore di quella che ho trovato e queste riforme sono necessarie. Sulla riforma del fisco puntiamo a chiudere tutti i testi unici in materia tributaria e, se riusciamo, a fare anche il codice tributario: vogliamo procedere spediti”.

“Se riusciamo io vorrei fare in questa legislatura anche i referendum – sottolinea Meloni – ma per me l’importante è portare a casa le riforme e consentire agli italiani di esprimersi su queste materie. Sulla giustizia ci sono state aperture anche da alcuni partiti dell’opposizione ma non credo si arriverà in parlamento alla maggioranza dei due terzi”.

La presunta inchiesta sulla sorella Arianna

“Non penso che i giudici abbiano messo nel mirino mia sorella ma mi stupisce che le vengano addebitate numerosissime cose che non ci sono”, dice Meloni rispondendo a una domanda sulla presunta inchiesta per traffico di influenze a carico di sua sorella Arianna, di cui si era vociferato su alcuni giornali l’estate scorsa.

“Questo mi ha molto incuriosita perché una cosa falsa può essere una svista, due cose false possono essere una svista, tre cose false possono essere una svista, ma quattro cose diventano una strategia e allora mi interrogo sulla strategia. Dopodiché chiederò a mia sorella cosa ne pensa, se trova un minuto mentre stipa tutta la gente nei gangli dello Stato”.

Conferenza stampa Meloni: l’ipotesi ricandidatura della premier

Nel corso della conferenza stampa, viene chiesto a Meloni se escludo di ricandidarsi alle prossime elezioni politiche. “Non lo so, questo è un lavoro faticoso”, risponde la premier: “È una decisione che prenderò quando la devo prendere anche valutando i risultati portati a casa”. “Ma voi sapete – aggiunge – che non sono abbarbicata alla poltrona: se posso essere utile cerco di esserlo, altrimenti mi regolerò di conseguenza”.

 

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