In Lombardia non sanno fare i calcoli: dopo Gallera, ecco la gaffe sul Covid dell’assessore Rizzoli
Lombardia: l’assessore Melania Rizzoli e l’inspiegabile calcolo sui tempi del Covid
Durante la puntata di Piazza Pulita andata in onda ieri sera Melania Rizzoli, assessore regionale all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Lombardia, si è avventurata in una incredibile arringa per difendere l’operato di Fontana e Gallera, soprattutto riguardo la famosa delibera sui pazienti Covid nelle Rsa. Secondo la Rizzoli (che è pure un medico), i tempi di incubazione del Covid sono di “6-14 giorni” e “la polmonite si sviluppa dopo 2 settimane”. Quindi, secondo lei, i pazienti trasferiti al Trivulzio dopo il 19 marzo e morti tra fine marzo e il 10/15 aprile, non possono essere stati contagiati da quei pazienti malati giunti nella Rsa.
“I conti non tornano”, dice. Peccato che la Rizzoli faccia i conti sul decorso di qualche altra malattia forse perché, consultando il sito del ministero della Salute o cercando informazioni ovunque, si apprende (e questo ormai da mesi) che il periodo di incubazione del Covid non va da 6 a 16 giorni ma da 2 a 14. Mediamente comunque i sintomi si manifestano dopo 5 giorni.
Che per la manifestazione della polmonite da Covid ci vogliano due settimane è un’informazione che non si evince da nessuno studio ufficiale sulla malattia, e comunque è evidente che persone fragili come gli ospiti della Rsa possano morire anche per una febbre a 40 e una polmonite ai suoi esordi. Ad ogni modo, anche a voler dar retta ai conti improbabili della Rizzoli, una persona ricoverata al Trivulzio il 19 marzo, che manifesta i sintomi 6 giorni dopo (il 25) e sviluppa la polmonite 14 giorni dopo, può morire intorno al 10 aprile, sì. Dunque sono i conti della Rizzoli a non tornare. Probabilmente ha avuto lo stesso insegnante di matematica di Giulio Gallera.
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