Matteo Renzi: “Il Movimento Cinque Stelle è finito”
Il Movimento Cinque Stelle è finito, parola di Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva ha commentato così le frizioni interne al M5S tra l’ex premier Giuseppe Conte e il fondatore dei pentastellati Beppe Grillo.
“Ho l’impressione che il M5S sia finito”, ha detto Renzi in un’intervista a Sky TG24 Live In Firenze, in cui ha toccato vari temi scottanti per governo e maggioranza. “L’ho detto ad aprile di quest’anno che Conte non avrebbe preso la guida del Movimento“.
I Cinque Stelle “hanno cambiato idea sulle Olimpiadi, sul Tap, sul doppio mandato, sulle alleanze e tra un po’ anche sul Reddito di cittadinanza: cosa che mi auguro avvenga presto”, ha ricordato il leader di Italia Viva, che sostiene di non avere alcun problema con l’ex premier.
“Non ho alcun elemento di preoccupazione personale o rabbia nei confronti di Giuseppe Conte, ritengo che Mario Draghi sia molto meglio e quando lo vedo discutere sul futuro del M5S dico bene, quello è il suo habitat e non gestire la ripartenza del Paese. Non mi preoccupa se Conte gestisce e si occupa dello Statuto del Movimento, se gestisce il futuro dell’Italia sì”, ha rimarcato l’ex Presidente del Consiglio parlando dei propri alleati nella maggioranza.
A proposito di alleanze, Renzi è poi tornato sul rapporto con il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta: “Abbiamo molte opinioni condivise e convergenti, il nostro rapporto anche umano è buono”, ha detto il leader di Italia Viva, riferendosi al 2014, quando subentrò a Palazzo Chigi al posto dell’allora compagno di partito. “È una vicenda passata”.
Nonostante la frammentarietà del quadro politico, l’ex premier resta ottimista sulle prospettive economiche. “Siamo a un passo da una grande ripresa, c’è tanta voglia di ripartire e questa voglia deve essere accompagnata dalla politica”, ha aggiunto Renzi, lanciando una stoccata alle sigle sindacali proprio nel giorno in cui a Torino, Firenze e Bari sono scese in piazza insieme Cgil, Cisl, Uil.
“Non sono così pessimista come i sindacati, non vedo bombe sociali in arrivo”, ha proseguito l’ex premier, facendo il verso anche alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese che, riprendendo un monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva lanciato l’allarme su possibili tensioni sociali.
Al di là delle stoccate ad alleati e membri del governo, l’ex Presidente del Consiglio si dice convinto che la legislatura andrà avanti. “Mario Draghi è meglio di Conte e con lui mi sento più sicuro”, ha sottolineato Renzi. “Questo esecutivo andrà avanti fino al 2023: fino a fine legislatura. Abbiamo Draghi a gestire il nostro futuro e ne sono contento”.
Tornando ai temi che dividono la maggioranza, il leader di Italia Viva ha affrontato anche la scottante questione del ddl Zan. “È una legge necessaria, il mio augurio è che si possa tutti assieme fare uno sforzo per trovare gli elementi che uniscono e non quelli che dividono”, ha ribadito Renzi. “Un accordo va trovato a partire da luglio, quando arriverà in aula”.
“Credo che gli uomini di buona volontà un accordo lo possano trovare”, ha concluso Renzi sul disegno di legge contro la omotransfobia e la misoginia presentato dal deputato del Pd, Alessandro Zan, dicendosi contrario a ingerenze esterne, persino dal Vaticano. “L’Italia è un Paese laico. Pieno rispetto per le opinioni di tutti ma le leggi le fanno i parlamentari, non i cardinali“.