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Home » Politica

La Russa: “Con la Francia abbiamo tenuto la barra dritta”. L’Ue: “Obbligo di salvare vite in mare”

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“L’opera del presidente Mattarella è sempre utile, ma credo anche che la fermezza del nostro governo possa e debba essere condivisa”: il presidente del Senato Ignazio La Russa torna sulla telefonata distensiva avuta questa mattina tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il suo omologo francese Emmanuel Macron, a margine degli screzi con l’Eliseo nati intorno allo sbarco dei migranti a bordo della Ocean Viking, avvenuto a Tolone. Palazzo Chigi non ha autorizzato l’imbarcazione della ong SOS Mediterranée ad entrare nelle acque nazionali, così la nave ha fatto rotta verso la Francia. “Il governo, l’Italia in tutte le sue istituzioni a partire dal nostro presidente della Repubblica – ha detto La Russa – ha tenuto la barra dritta. L’interesse nazionale va mantenuto ad ogni costo, certo con i modi e i toni giusti, ma senza dimenticare che l’Italia sta rispettando a pieno tutte le regole europee e non può essere lasciata sola nella gestione dei flussi migratori. Troppo comodo immaginare che sia solo l’Italia Paese di prima accoglienza”.

Macron e Mattarella non hanno parlato di temi specifici nel loro colloquio, entrambi si sono limitati ad affermare la grande importanza della relazione tra i due Paesi e a condividere la necessità che vengano poste in atto condizioni di piena collaborazione in ogni settore sia in ambito bilaterale sia dell’Unione Europea. Parigi ieri aveva alzato i toni, definendo la premier Giorgia Meloni “la grande perdente di questa situazione”. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini non sembra intenzionato ad arretrare: “Il governo è pronto al pugno duro sugli sbarchi”, mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani, pur ribadendo le ragioni di Roma, ha usato toni più concilianti: “Siamo pronti a parlare con Parigi e a chiudere una polemica che non è partita da noi”.

“Non facciamo differenze che si tratti di una nave ong o di altro tipo, c’è un chiaro obbligo legale e senza equivochi che la salvaguardia della vita umana deve avere la priorità a prescindere dalla circostanze che hanno portato queste persona a una situazione di emergenza”, è la posizione di Anitta Hipper, portavoce della Commissione europea per gli affari interni. “L’Italia è finora il primo beneficiario del meccanismo di solidarietà per la redistribuzione dei migranti – ha aggiunto – finora sono stati 117 ma l’impegno è di 8 mila”.

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