Mattarella incontra Salvini: il Capo dello Stato preoccupato per le posizioni “sovraniste” della Lega
Anche l’Italia è in stato di massima allerta dopo l’invasione russa dell’Ucraina: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa, al Palazzo del Quirinale, per oggi alle ore 16.30.
Inevitabile, visto la crisi militare e politica più grave in Europa dai tempi della guerra nella ex Jugoslavia, a fine anni 90, ma secondo molti uno scenario che riporta direttamente alla Seconda Guerra mondiale per la gravità della decisione presa dal presidente russo Vladimir Putin.
Nel frattempo, la maggioranza del governo di Mario Draghi predica unità ma i partiti si dividono. Il segretario del Pd, Enrico Letta, sarà alle 16 al presidio “Stop alle armi, Stop all’aggressione armata di Putin, Solidarietà con l’Ucraina” presso l’Ambasciata della Federazione Russa, a Via Gaeta a Roma.
Nel frattempo, però i democratici accusano la Lega di mantenere un atteggiamento ambiguo sulla Russia. Manca, per i dem, una “ferma condanna” a Mosca. A sollevare i dubbi di Letta e dei suoi dirigenti è stata la dichiarazione “a caldo” rilasciata da Matteo Salvini sull’inizio delle ostilità: “La Lega condanna con fermezza ogni aggressione militare, l’auspicio è l’immediato stop alle violenze. Sostegno a Draghi per una risposta comune degli alleati”. Parole che non contengono alcun riferimento a Putin e alla Russia e che, perciò tornano ad alimentare i sospetti dem su una presunta “simpatia” dei leghisti nei confronti del Cremlino.
In realtà, a quanto siamo in grado di rivelare, la preoccupazione non riguarda solo il PD ma anche il Capo dello Stato: già, perché durante l’incontro di ieri tra Salvini e Mattarella non si sarebbe parlato soltanto di quanto enunciato dai comunicati stampa ufficiali del leader della Lega. Ma ci sarebbe molto di più. Perché il Capo dello Stato ha fatto un bel po’ di domande al suo giovane interlocutore. Ma andiamo con ordine. Al centro del confronto, checché ne dicano le fonti ufficiali, c’è stato il tema legato alla durata del governo ed al rischio di elezioni anticipate. Tutte cose che, come è facile immaginare, stanno particolarmente a cuore al Presidente della Repubblica.
E qui, Matteo Salvini ha avuto buon gioco nel ribadire che non ha alcuna intenzione di far cadere Draghi e che vuole sostenere il governo il più a lungo possibile. Insomma, il solito ritornello. Il Capo dello Stato però ha invitato caldamente Matteo Salvini a chiarirsi quanto prima con Mario Draghi per evitare futuri malintesi perché al Colle sono molto preoccupati per le continue fughe in avanti del Carroccio.
Insomma, il Quirinale vuole che Matteo Salvini chiarisca quanto prima i punti controversi con il governo, a cominciare da quelli degli estimi catastali per finire con la questione dei balneari. Tutte cose che potrebbero portare non pochi grattacapi a Mario Draghi. Peraltro il Quirinale ha voluto essere rassicurato anche che sulle riforme necessarie ad incassare i soldi del PNRR la Lega non si metterà di traverso.
La vera nota dolente dell’incontro però è stato l’attacco della Russia all’Ucraina: Mattarella è preoccupato per le posizioni “sovraniste” della Lega e per la simpatia verso Putin del leader leghista. D’altra parte tutti sanno come il Presidente si sia sempre battuto per il destino comune che unisce Italia ed Unione europea, di cui siamo anche tra i Paesi fondatori. E sulla necessità della compattezza della maggioranza che sostiene questo governo sulle strategie interne ed internazionale.
Insomma, i sovranisti continuano a preoccupare il Quirinale in un momento molto delicato della vita Belpaese. Non era per niente piaciuto, infatti, l’attacco di Salvini a “Mister Pesc”, Josep Borrell: “Per il capo della politica estera dell’Unione Europea – twittava il leader leghista – le sanzioni contro la Russia servono a bloccare lo shopping dei russi a Milano e i loro party a Saint Tropez… Siamo al ridicolo. O forse al tragico”.
Più tardi però, dopo aver fatto sosta al Quirinale, Matteo Salvini moderava i toni. Peccato però che subito dopo il “Capitano”, sul fronte delle misure adottate da Bruxelles e dagli Usa contro Putin, ribadiva di nuovo la sua opinione : “Le sanzioni – aggiunge Salvini – sono sempre l’ultima delle possibilità da seguire perché gli italiani sono quelli che ci vanno di mezzo più di altri e spero che nessuno abbia convenienza a guerre e aggressioni”. Insomma, stavolta, forse per la prima volta, l'”effetto Mattarella” non c’è stato.