Crisi di governo, Mattarella amareggiato ma fissa le condizioni sui “responsabili”
Crisi di governo, l’amarezza di Mattarella e i paletti sui responsabili
CRISI DI GOVERNO – Tutte queste smanie politiche per il controllo del governo in un momento di forte crisi per il Paese colpito da una pandemia (che non dà cenni di resa) non piacciono al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nelle ore che precedono la resa dei conti tra Matteo Renzi e Giuseppe Conte, il Capo dello Stato è amareggiato per l’amnesia scesa sulla tragedia del Covid. Per lui la prospettiva che l’epidemia vada definitivamente fuori controllo e che l’economia reale resti senza una minima rete di protezione pesa ben di più di una estenuante crisi di governo che, peraltro, i cittadini fanno molta fatica a capire.
Mattarella è più preoccupato per le importanti scadenze che il governo ha in agenda. Ora che il Recovery plan è finalmente approntato per l’esame del Parlamento bisogna pensare subito al nuovo decreto sulle misure anti Covid, che sarà varato stasera in Cdm, e domani alla richiesta alle Camere di un nuovo scostamento di bilancio da 24 miliardi, che è la premessa necessaria al varo del decreto Ristori e che sarà votato dal Parlamento il 20 gennaio.
Nelle convulsioni delle ultime ore, il Presidente della Repubblica osserva la situazione e attende di capire come avverrà la rottura. Nel frattempo però, secondo il retroscena di Marzio Breda sul Corriere, Mattarella avrebbe posto dei paletti sui “responsabili” che potrebbero sostituire i renziani nell’ipotesi di un Conte ter. La condizione posta dal Capo dello Stato è che non siano adesioni sparse e raccogliticce, ma che si costituisca un nuovo e organico gruppo parlamentare e che questo gruppo annunci il sostegno a Conte.