Retroscena TPI – Mattarella consiglia Draghi: “Non fare ministri leader di partito”. Voci di una telefonata di Conte a Salvini: “Entra nel governo”
“I giornaloni corrono un po’ troppo, perché vanno a caccia di totoministri, ma la verità è che non si è ancora cominciato a parlarne…” spiegano fonti di primo piano del Quirinale. Insomma, avanti ma con “juicio”.
Tutto procede secondo la tabella di macia e, come già anticipato da TPI, l’obiettivo del presidente incaricato è quello di chiudere la formazione del governo entro la fine della settimana entrante.
Ciononostante, al Colle preferiscono la prudenza all’eccesso di euforia: “Bisogna fare un passo alla volta perché la parte più difficile è sempre quella dell’ultimo miglio” spiegano.
La frase non è stata buttata lì per caso. Perché Mario Draghi per percorrere il fatidico ultimo miglio avrà bisogno di tutta l’esperienza del Quirinale, soprattutto in merito alla scelta dei ministri: è molto improbabile infatti che entrino i leader di partito piuttosto sarebbe meglio puntare su figure di spicco o personalità d’area che possano dare coloritura politica ma senza provocare “crisi di rigetto”.
Questi i “consigli” del Colle a Mario Draghi. Che certamente avrà tutto l’interesse a rispettare vista anche l’esperienza acquisita sul campo da Sergio Mattarella con le attuali forze politiche, prima con il Conte 1 e poi con il Conte 2. Insomma, Sergio Mattarella li conosce meglio di chiunque altro.
PS: Ma è vero che “Giuseppi” Conte avrebbe chiamato persino Matteo Salvini pur di entrare a far parte della nuova compagine governativa? Ah non saperlo…
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