Migranti, Romeo (Lega) a TPI: “Ok a Ocean Viking? È modo per dire alle Ong: sbarcate quando volete”
Il capogruppo della Lega al Senato commenta l'ok allo sbarco della nave Ocean Viking e la politica migratoria del governo Conte
Migranti, Romeo (Lega) a TPI: “Ok a Ocean Viking? È modo per dire alle Ong: sbarcate quando volete”
“Il via libera alla Ocean Viking? È il modo per dire alle Ong: venite qua, potete sbarcare quando volete, non ci sono problemi, tanto risolveremo tutto con la redistribuzione”. Massimiliano Romeo, capogruppo dei senatori leghisti, commenta con TPI la politica migratoria del nuovo governo Conte nel giorno in cui a Malta si tiene il vertice tra i ministri dell’Interno di cinque paesi europei, Italia inclusa, che apre alla redistribuzione dei migranti in Ue.
Romeo è intervenuto durante un convegno sul tema dell’immigrazione, intitolato “Il contrasto all’immigrazione irregolare tra tutela della legalità e aiuti allo sviluppo economico dell’Africa” e promosso dal senatore leghista Toni Iwobi, vice presidente della Commissione Affari Esteri del Senato e primo eletto di origine africana a palazzo Madama.
Romeo giudica il vertice di oggi a La Valletta una “kermesse”, inscenata “per far vedere che se non c’è più Salvini al governo improvvisamente, oltre che un po’ di flessibilità si cerca di dare una risposta anche all’immigrazione”. Ma è scettico che si arrivi a una soluzione reale a livello europeo sul tema: “Sappiamo benissimo che il problema non lo vogliono risolvere”, dice. E sull’accordo Pd-M5S sul “patto civico” per l’Umbria commenta: “Se non si vergognassero non si nasconderebbero dietro liste civiche”.
Sicuramente è una buona notizia, però dipende. Se riguarda solo gli immigrati che hanno diritto d’asilo si parla solo di una piccola percentuale. L’85 per cento sono migranti economici e quindi non risolveremo il problema. La questione non riguarda solo la redistribuzione, riguarda il Trattato di Dublino, che tutti vogliono modificare. Non dimentichiamoci che il trattato riguarda solo i richiedenti asilo, di conseguenza solo coloro che di fatto hanno diritto e avranno l’asilo politico.
Il tema dell’immigrazione è molto più complesso. Cosa succede a tutti questi migranti economici? Se li prende tutti l’Italia? Questo è il vero tema e noi non siamo affatto convinti che gli altri paesi europei – che già non si vogliono prendere la piccola quota dei richiedenti asilo – vogliano prendersi anche i migranti economici. Figuriamoci. Non è questa la strada. Salvini aveva capito benissimo che il modo migliore per affrontare il problema era proprio non farli sbarcare.
Sì però nel momento in cui le loro domande dovessero venire respinte, non rientrerebbero nella redistribuzione. Siamo sempre lì. Alla fine i migranti economici chi se li prende? Tutti l’Italia. (in realtà, come emerso nelle ore successive, la bozza di accordo riguarda tutti i richiedenti asilo. Il paese di destinazione si farà carico anche degli eventuali rimpatri, ndr). Adesso stanno cercando di organizzare queste kermesse giusto per far vedere che se non c’è più Salvini al governo improvvisamente, oltre che un po’ di flessibilità si cerca di dare una risposta anche all’immigrazione. Sono dei tentativi, tanto per farci credere che vogliono risolvere il problema. Ma sappiamo benissimo che il problema non lo vogliono risolvere.
È il modo per dire alle Ong: venite qua, potete sbarcare quando volete, non ci sono problemi, tanto risolveremo tutto con la redistribuzione. Così ci saranno sempre più Ong in mare. Riprenderà quel flusso migratorio importante che c’è stato in passato, con tutti i problemi che ne conseguono.
La politica anche dura di Matteo Salvini nei modi e nei termini era necessaria perché, sapendo che ogni volta era una battaglia, che c’erano delle regole chiare che andavano rispettate, si riusciva a contenere il fenomeno. Oggi partiranno tutti alla grande e ne porteranno qui a migliaia, si vede già dai primi dati. Sono bastati i primi 20 giorni di settembre per aumentare notevolmente l’afflusso di migranti rispetto al settembre dell’anno precedente.
Pensiamo che si tratti di un modo per nascondersi. Nascondendosi dietro le sigle civiche, dimostrano davvero che si vergognano di presentarsi davanti agli elettori con i loro simboli insieme. Una testimonianza che queste manovre sortiranno anche effetti positivi a palazzo ma alla fine bisogna fare i conti coi territori e con la realtà. I risultati inevitabilmente si vedranno. Speriamo che in Umbria vada tutto bene. Poi ci saranno altre elezioni regionali, noi continueremo la nostra battaglia senza vergogna, con coerenza davanti ai cittadini. Saranno loro a decidere e noi ci atterremo alle scelte del popolo.