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Draghi a TPI: “Faremo debito buono. Stellantis? Dossier non è aperto”

 

Draghi a TPI: “Faremo debito buono. Stellantis? Dossier non è aperto”

“La logica dei nostri interventi di sostegno alle imprese è di due tipi: il primo è un sostegno umanitario, un altro serve a evitare che le attività che potrebbero riprendersi vengano acquistate da chi si presenta all’improvviso o chiudano. Faremo debito buono”: così il premier Mario Draghi rispondendo alla domanda del direttore di TPI Giulio Gambino nel corso della conferenza stampa in cui ha annunciato la road map sulle riaperture insieme al Ministro della Salute Roberto Speranza.

“Lei ha parlato della necessità di fare debito buono, di spendere attentamente le risorse pubbliche. Ha detto che non è possibile aiutare tutti, che qualcuno necessariamente sarà escluso. I provvedimenti che avete preso o che dovrete approvare adesso vanno nella direzione di un debito buono? E proprio in relazione a questo, laddove si dovesse ritenere necessario intervenire sui più grandi e più scottanti dossier, penso ad Alitalia o a Stellantis, anche in quel caso si starebbe facendo debito buono?”, ha chiesto Gambino.

“La logica di questi interventi è di due tipi: il primo è un sostegno alle persone, umanitario, a coloro che hanno perso tutto non per colpa loro. Un altro serve a evitare che le imprese, imprese che magari poi potrebbero riprendersi, per mancanza di liquidità, per mancanza di sostegni, chiudano oppure vengano acquistate da qualcuno che si presenta all’improvviso. È questa la logica che sta dietro questi interventi“, ha sottolineato Draghi.

“Ci sono settori industriali o di servizi che con i cambi di comportamenti e di tecnologia che stanno avvenendo durante questa pandemia non avranno più mercato. In quel caso si tratta di assistere la transizione di queste attività e questi settori ad altri che invece hanno mercato. Sia nel precedente decreto che nel prossimo, si dà notevole spazio a quello che è il reddito di emergenza, a sostegno degli ultimi. L’altra logica è quella di sostenere le imprese, e lo si fa in maniera più discriminante, per esempio si ristorano i costi fissi, gli affitti. Si estende la platea delle partite Iva che poi possono ricevere questo sostegno. Si guarda anche all’utile oltre che al fatturato. Si usa lo strumento dell’esenzione fiscale. Ci sono tutta una serie di provvedimenti che hanno senso solo se l’impresa è viva”, ha aggiunto il premier.

Sul dossier Stellantis, Draghi ha spiegato che “non è ancora aperto” e che invece “certamente per la chiusura dei dossier aperti è stato creato debito”. “Nel caso di Alitalia, il debito sarà buono solo con una riforma della società che le permetta di andare avanti con le proprie ali. Se non avrà bisogno di essere continuamente sussidiata come è stato negli ultimi 20 anni. Questo è debito buono perché si utilizza per rimettere sul mercato una società in modo tale che vada avanti da sola e che si sostenga da sola. Il debito cattivo è invece quello che prevede un’emissione di debito continua di sussidio senza un piano industriale, senza un piano societario”, ha concluso Draghi.

Leggi anche: 1. “Su Stellantis si gioca il futuro industriale dell’Italia, ma il Governo è assente”: intervista a De Palma (Fiom) 2. Meloni contro Speranza: “Incompetente, presenteremo mozione di sfiducia”. La Lega frena: “Non vogliamo la sua testa”
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