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Parla Boccia: “Ci sono persone che ricattano Sangiuliano, tra cui direttori di settimanale. I viaggi? Io sapevo che pagava il Ministero”

Immagine di copertina

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è sotto ricatto. Lo sostiene Maria Rosaria Boccia, la 41enne di Pompei con cui il ministro ha ammesso di aver avuto una “relazione affettiva” extraconiugale e che poche settimane fa è stata sul punto di essere nominata sua consigliera per i grandi eventi.

Boccia parla per la prima volta a un giornale, concedendo un’intervista al giornalista Federico Monga del quotidiano La Stampa, sull’edizione di oggi venerdì 6 settembre, all’indomani dell’intervista di Sangiuliano al Tg1.

La donna – che si definisce “imprenditrice da vent’anni nel settore wedding” – afferma che ci sono “alcune persone che ricattano il ministro per delle agevolazioni che hanno avuto”. “Io ho ascoltato conversazioni e letto messaggi di persone che a mio avviso hanno ricattato il ministro”, dice. “Chi sono?”, chiede Monga. “Lo dovrebbe sempre dire lui – risponde Boccia -. Posso dire che ci sono direttori di settimanali”. “Il ministro quindi è sotto ricatto?”, domanda l’intervistatore. Risposta: “Io penso di sì”.

Nell’intervista di mercoledì sera al Tg1, Sangiuliano aveva detto di aver pensato di nominare Boccia come sua consigliera per via delle sue “capacità organizzative”, salvo poi bloccare il conferimento della carica – che sarebbe stata “a titolo gratuito” – perché il loro rapporto aveva oltrepassato il piano professionale per sfociare in quello “affettivo”. Il ministro della Cultura aveva comunque garantito che “mai un euro del Ministero è stato speso per la dottoressa Boccia” e aveva assicurato di essere “assolutamente non ricattabile”.

Parlando con La Stampa, la donna fornisce una versione dei fatti parzialmente diversa. E non solo rispetto al tema della presunta ricattabilità del ministro (di cui aveva già accennato ieri in un post su Instagram). La donna sostiene di aver accompagnato Sangiuliano in diverse trasferte in qualità di sua “consigliera per i grandi eventi”: “Inizialmente – dice – è stata una proposta e quindi ho seguito il ministro per conoscere la realtà del Ministero, poi dagli inizi di luglio è stata istruita la pratica per diventare consigliera”.

Conferma la sua consulenza avrebbe avuto carattere gratuito, ma rispetto alle trasferte afferma: “Io ho sempre saputo che pagava il Ministero, come possono sottolineare ed evidenziare le email che ho ricevuto dal capo segreteria che organizzava sempre tutti i viaggi.”.

E sui motivi per cui la nomina non è andata a buon fine, Boccia risponde così: “Penso che queste spiegazioni le debba dare un’istituzione, non io”. “Io ho visto il decreto firmato dal ministro e io personalmente ho firmato il mio contratto che è stato controfirmato dal capo di gabinetto in presenza del ministro”.

La donna puntualizza di aver viaggiato insieme a Sangiuliano a bordo di auto dei carabinieri “non in trasferte brevi”, ma in “trasferte lunghe”.

Il ministro aveva raccontato di aver conosciuto Boccia nel maggio di quest’anno, ma l’imprenditrice fa risalire il loro incontro a ben prima: “Ci siamo conosciuti il 5 agosto [2023, ndr], come possono testimoniare le foto pubblicate sui miei profili social, alla presentazione per la candidatura della cucina italiana patrimonio dell’Unesco”, dice. “Da maggio di quest’anno ci siamo frequentati lavorativamente molto più spesso”.

“Ho dei documenti per certificare la verità di una donna che diversamente non sarebbe stata creduta”, sottolinea Boccia. Documenti riservati? “Io ho i documenti che la segreteria e il gabinetto del ministro mi hanno fornito”.

Il giornalista Monga le chiede della visita con il ministro fatta a Pompei il 3 giugno scorso e domanda se la missione riguardava il G7 Cultura (in programma dal 19 al 21 settembre) o altro: “Abbiamo fatto un sopralluogo per il G7 – sostiene la donna -, il ministro ha approfittato per verificare alcuni scavi”.

E la famosa mail del 5 giugno inviata dal direttore del Parco archeologico di Pompei in cui anche Boccia era in copia? “La mail è stata pubblicata da Dagospia e non da me – premette l’imprenditrice – e il direttore del parco l’ha inviata sotto espressa comunicazione del ministro. Il direttore non penso abbia frainteso proprio nulla perché c’erano tanti testimoni del ministro, è stato molto chiaro. A sottolineare che doveva recapitarla anche a me l’email”.

Il messaggio avrebbe contenuto “l’alternativa dei due percorsi che gli altri ministri che partecipano al G7 avrebbero dovuto fare e tutte le informazioni relative all’organizzazione”. “Ho avuto accesso semplicemente a tutta l’organizzazione del G7”.

Boccia preferisce non rispondere alla domanda circa la sua relazione sentimentale con Sangiuliano: “Questo dovrebbe chiarirlo lui”, dice.

“Si sente tradita?”, domanda l’intervistatore. Risposta: “Tradita no perché il tradimento lo subisco eventualmente da persone a me care. Sicuramente la situazione poteva essere gestita in una forma più rispettosa”.

“Abbiamo fatto anche trasferimenti personali”, rivela la donna. “Siamo andati al concerto dei Coldplay, al concerto de Il Volo. Da Roma siamo arrivati in macchina fino a Pompei. Siamo andati a eventi miei personali e privati, dove lui ha voluto presenziare. Un evento alla base dell’Aeronautica a Roma”. “Ci sono foto, video e chat con le persone che ci stavano aspettando”, aggiunge: “Ad esempio al concerto de Il Volo c’era il capo segreteria che ci attendeva con un amico”.

“Il ministro è un po’ confuso”, attacca ancora Boccia. “Il giorno prima ha detto che nelle nostre chat potevano esserci solo delle foto carine, non compromettenti e qualche cuoricino o qualche emoticon carina. Ma un conto è dire quello che ha detto il giorno prima, ovvero che ci sono delle chat blande, un altro è dire che ci sono delle chat con una persona con cui hai una relazione”.

“Con una persona con la quale ho una relazione – continua – non mi scambio solo delle foto innocenti ed emoticon. Parliamo della nostra vita personale quotidiana. Semmai posso scambiarmi anche qualche messaggio più piccante”.

L’intervistatore le domanda perché, da un certo punto in poi, ha registrato tutto: “Perché il ministro mi ha detto una frase che mi ha colpito molto”, spiega Boccia. E cioè: “Io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l’istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai”. Secondo la donna, Sangiuliano avrebbe pronunciato queste parole “a fine luglio”.

“Mi chiedo perché io vengo trattata con arroganza, additata senza nome e cognome”, si sfoga la donna. “I comportamenti sessisti vanno sempre denunciati, come ha fatto lei [la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ndr] anche utilizzando i social perché una donna deve proteggere la propria dignità indipendentemente dal ruolo che ricopre. Non si può rivendicare la dignità di una donna, offesa nei sentimenti, a fasi alterne. Inoltre non si può dirsi cristiani senza praticare il perdono. Io mi limito a difendermi da un comportamento sessista”.

“Io sono sempre aperta alle persone per bene”, conclude Boccia. “Quindi se lui [Sangiuliano, ndr] si pente delle bugie che ha detto e mi chiede scusa con gli stessi mezzi che ha usato per farmi passare per quella che non sono, di certo lo perdono. Sono una persona cristiana che crede nei valori”.

LEGGI ANCHE: Il caso Sangiuliano-Boccia finisce in Procura: Bonelli (Avs) presenta un esposto

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