La marcia di Salvini si è arrestata: mentre attaccava Conte in Senato, sembrava di sentire Bossi
Il video-commento di Luca Telese
La marcia di Salvini si è arrestata: mentre attaccava Conte in Senato, sembrava di sentire Bossi
La cosa più sorprendente di questa politica 2.0 è la velocità dei processi: Salvini ci ha messo 13 mesi per far diventare il suo partito “nazione”, o almeno la sua idea di nazione. Oggi invece, in un secondo, è tutto cambiato. Ascoltando il discorso di Salvini dai banchi dell’opposizione sembrava di sentire nuovamente Bossi, parlava infatti al suo popolo.
Improvvisamente quella lunga marcia si è arrestata. La differenza tra i due discorsi a cui abbiamo assistito in questa infuocata seduta del Senato è lampante: Conte si è posto contro Salvini su un piano istituzionale, mentre il leader della Lega ha attaccato il presidente del Consiglio dimissionario su un piano politico. Mentre Giuseppe Conte parlava, Salvini faceva le facce ai suoi indicandogli quando dovevano applaudire o fischiare.
Salvini ha fatto capire che se non avrà il voto farà una lunga opposizione. Il punto è che è tutto velocissimo: se nasce il governo giallorosso, Salvini dovrà fare un’altra lunga marcia.
E poi ci sono i dettagli: Giorgetti con un nuovo look, che cita Canzone per te di Sergio Endrigo del 1968: una storia che finisce. In questa seduta del Senato c’era davvero, come nelle canzoni di Endrigo, un senso di liberazione, ma allo stesso tempo anche un enorme rimpianto.