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Legge di Bilancio 2025: dal contributo per le banche al taglio del cuneo fiscale, ecco tutte le misure. Per la Sanità ci sono solo 900 milioni

Immagine di copertina
Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Credit: AGF

Cosa prevede il disegno di legge di Bilancio 2025: tutte le misure

Un piccolo sacrificio chiesto alle banche, l’ennesima sforbiciata a carico dei ministeri, la prevista conferma del taglio del cuneo fiscale e della revisione degli scaglioni Irpef – misure, quest’ultime, rese strutturali – e la miseria di 900 milioni di euro di risorse aggiuntive per un Sistema sanitario nazionale sempre più allo stremo. Questo, in estrema sintesi, il contenuto del disegno di legge di Bilancio 2025 approvata dal Consiglio dei ministri nella serata di ieri, martedì 15 ottobre.

La manovra cuba complessivamente 30 miliardi di euro, più del previsto grazie al miglioramento dei conti pubblici generato dalla forte crescita del gettito tributario (previsto crescere nei prossimi cinque anni, a legislazione invariata, di 125 miliardi di euro).

Insieme alla finanziaria – che ora passerà al vaglio del Parlamento, dove potrebbe subire modifiche – il Governo ha varato anche il decreto fiscale, che anticipa a quest’anno una parte della spesa prevista nel 2025, e il Documento Programmatico, già inviato alla Commissione europea. “Abbiamo raggiunto, definito un accordo con la Commissione per l’estensione a sette anni” del piano di risanamento, ha fatto sapere inoltre il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Manovra 2025, coperture: il contributo per banche e assicurazioni

Tra le coperture, spiccano i 9 miliardi di euro di deficit e i 3,5 miliardi di euro chiesti a titolo di “contributo” a banche e compagnie assicurative, mentre la spending review tra i ministeri – con un taglio lineare del 5% – dovrebbe fruttare altri 3 miliardi (a cui va aggiunto un altro miliardo che sarà ricavato attraverso “efficientamenti di spesa” a carico di Comuni e Regioni).

“C’è un significativo intervento su banche e assicurazioni: qualcuno lo chiama extraprofitto qualcuno lo chiama contributo, io lo chiamo sacrificio e spero abbiate compreso che cosa intendevo quando ho usato questo termine di cui si è abusato in queste settimane”, ha sottolineato il ministro Giorgetti nella conferenza stampa tenuta questa mattina.

“Capisco le opposizioni, mi dispiace per loro – ha aggiunto il ministro – ma adesso diventa intellegibile a tutto il popolo italiano”. “Ringrazio vivamente banche e assicurazioni e il contributo dei ministeri, che hanno permesso di confermare tutti questi benefici per cittadini e imprese italiane”.

Quanto al contributo previsto per il comparto del credito e per le assicurazioni, il conto previsto è di 3 miliardi per le banche e 500 milioni per le compagnie assicurative. La misura è il risultato di un accordo tra Giorgetti e l’Abi (l’associazione delle banche italiane) basato su un anticipo delle Dta (le imposte differite attive).

L’Abi, tuttavia, accoglie con freddezza la novità: “Il comitato esecutivo dell’Associazione Bancaria Italiana – si legge in una nota – udite le comunicazioni del presidente Antonio Patuelli e del direttore generale Marco Elio Rottigni, ha deciso che l’Abi si esprimerà sul disegno di Legge di bilancio dello Stato quando sarà possibile esaminarne l’articolato”.

Manovra 2025: le altre coperture

Il Governo prevede poi di incassare 2 miliardi di euro dal prelievo fiscale sul gioco d’azzardo e dalla revisione delle agevolazioni fiscali, mentre una cifra compresa tra 1 e 2 miliardi dovrebbe arrivare dal concordato preventivo biennale (una sorta di sanatoria fiscale per le partite Iva).

Per quanto riguarda il settore immobili e ristrutturazioni “prevediamo una detrazione del 50% sulla prima casa e resta il 36% per le seconde case”, ha detto il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, in conferenza stampa. La manovra “proroga il bonus mobili al 50% per l’acquisto nel 2025 di mobili e apparecchiature”.

Rinviato ad un apposito decreto, invece, l’innalzamento delle accise sul carburante: “Nessuna stangata, è un impegno europeo e sarà gestito” in Parlamento, ha detto Giorgetti.

Nel disegno di legge di bilancio non c’è nemmeno il temuto aggravio fiscale per chi ha usufruito dei bonus edilizi, ma – ammette il ministro dell’Economia – “la vicenda del catasto c’è già nell’ordinamento ed è uno degli impegni assunti nel Piano strutturale di bilancio”. Non si tratta di un “aggiornamento delle rendite catastali – chiarisce Giorgetti – ma banalmente quello che già normalmente è previsto per tutti noi: chi ha usufruito del Superbonus deve fare l’aggiornamento delle mappe catastali.

Le misure fiscali

Nel disegno di legge di Bilancio 2025 si rendono strutturali gli effetti del taglio del cuneo e l’accorpamento delle aliquote Irpef articolata su tre scaglioni già in vigore nell’anno in corso. Lo sgravio sulle buste paga, oggi garantito dal taglio de contributi, dovrebbe essere assicurato da una nuova detrazione fiscale

Prevista, peraltro, una stretta sulle detrazioni fiscali con un tetto basato sul reddito e il numero dei familiari a carico.

Nel Mezzogiorno si confermano gli incentivi finalizzati all’occupazione dei giovani e delle lavoratrici, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Confermati inoltre la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zes e gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica.

Oltre alla conferma dei fringe benefits per tutti gli aventi diritto, gli importi vengono maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. Tra le misure fiscali si conferma, anche per il triennio 2025-2027, la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività erogati dalle aziende ai lavoratori

Disegno di legge di Bilancio 2025: la Sanità

Come sottolinea Quotidiano Sanità, per il comparto sanitario ci sono in manovra meno risorse di quanto era stato sbandierato nelle scorse settimane dal ministro Orazio Schillaci, che aveva parlato di un budget da oltre 3 miliardi di euro complessivi.

Secondo quanto previsto dal Documento programmatico di bilancio, gli incrementi per la Sanità per il 2025 si fermeranno a circa 900 milioni aggiuntivi, a cui va aggiunto il miliardo già previsto dalla Legge di Bilancio 2024. L’anno prossimo, quindi, il Fondo sanitario nazionale avrà un incremento di appena 1,9 miliardi di euro, inferiore al tetto massimo di 2 miliardi già preventivato nei mesi scorsi dal Ministero dell’Economia.

I circa 3 miliardi aggiuntivi di cui parlava Schillaci sono sì previsti, ma solo per il 2026.

Manovra 2025: il rinnovo dei contratti statali

Nel disegno di legge di Bilancio 2025 sono previste le risorse necessarie a finanziare le procedure di rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con particolare riferimento al triennio 2025-2027.

Misure per le famiglie e la natalità

La manovra introduce la “Carta per i nuovi nati”, che riconosce 1.000 euro ai genitori entro la soglia Isee di 40mila euro per far fronte alle numerose prime spese per ogni nuovo nato.

Rafforzato, inoltre, il Bonus Nido, anche prevedendo l’esclusione delle somme relative all’assegno unico universale dal computo dell’Isee.

Legge di Bilancio: il capitolo pensioni

Quanto alle pensioni, sono confermate le misure dello scorso anno e potenziati gli incentivi per i lavoratori pubblici e privati che raggiungono l’età della pensione ma restano a lavoro.

Non cambierà nulla sul versante della flessibilità in uscita con la conferma nell’attuale configurazione di Quota 103 in formato “contributivo”, Ape sociale e Opzione donna “selettiva”.

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