Fiorella Mannoia contro il grillino Sibilia su Bibbiano: “Non strumentalizzate i bambini”
Lo scontro su Twitter
Scontro Mannoia-Sibilia su Twitter a proposito di Bibbiano
Scontro Mannoia-Sibilia su Twitter a proposito dei fatti di Bibbiano. La cantante Fiorella Mannoia ha risposto a un tweet del sottosegretario del M5s Carlo Sibilia chiedendogli di non strumentalizzare un caso che ha per protagonisti del bambini.
Tutto parte da un post di Laura Pausini
Il sottosegretario grillino al Viminale ha condiviso su Twitter un post di Laura Pausini, cantante che tra i primi si è espressa sui social per chiedere che venga fatta giustizia sulla storia dei bimbi di Bibbiano.
“Sono senza parole, senza fiato, piena di rabbia nei miei pugni, mi sento inca**ata fragile impotente”, ha scritto la Pausini.
E Sibilia, ritwittando, ha chiosato: “La stampa italiana fa proprio fatica a parlare della tristissima storia di Bibbiano. Per fortuna c’è chi ci aiuta a tenere alta l’attenzione. Dateci una mano anche voi”.
Al sottosegretario ha risposto un’indignata Fiorella Mannoia: “Lo vedete come fate? State strumentalizzando qualsiasi cosa per motivi politici. Cantanti, bambini… ma non vi vergognate? La faccenda di Bibbiano è grave e seria. Smettetela di strumentalizzarla, i bambini e le famiglie non lo meritano. Che sia fatta luce su questo schifo al più presto”.
Lo scontro Sibilia-Mannoia su Twitter è proseguito con un tweet, anche conciliante, del sottosegretario. “Mi sono limitato a ringraziare chi ha scritto pensieri che condivido. Sono pubblici. Ho condiviso e ringraziato. Perché sono (momentaneamente) un politico dovrei smettere di ringraziare, ritwittare, vivere? Ognuno faccia la sua parte per fare luce su questo schifo. Non dividiamoci”, ha scritto. Aggiungendo anche l’emoji delle mani giunte.
Il tentativo comunque non è andato a buon fine. Fiorella Mannoia ha replicato ancora. E tutt’altro che con un tono conciliante: “State attaccando il cappello su questa storia triste approfittando per screditare l’avversario, fatelo su tutto, ma non sui bambini. Se veramente vogliamo stare uniti smettiamola di farne un caso politico. È un triste caso umano sul quale si deve fare luce”.