La manifestazione pro-Europa è stata pagata dal Comune di Roma. La Lega: “Presentiamo un esposto”

Il Campidoglio ha sostenuto le spese per allestimenti, logistica, servizio d'ordine e pulizia: 270mila euro. Lo staff di Gualtieri: "Tutto regolare". Il Carroccio protesta: "Iniziativa divisiva pagata da tutti i contribuenti"
La manifestazione pro-Europa che si è tenuta sabato scorso in piazza del Popolo a Roma è stata finanziata con fondi pubblici del Comune di Roma: l’esborso si aggira sui 270mila euro, tra allestimenti, logistica, servizio d’ordine e pulizia. Lo conferma direttamente lo staff del sindaco Roberto Gualtieri, interpellato da Il Giornale: “Sì, la manifestazione è stata pagata dal Comune”. E la notizia scatena l’ira del centrodestra.
Venerdì 21 marzo il tema sarà affrontato in una seduta della Commissione di Controllo di Roma Capitale che si annuncia turbolenta. La Lega fa sapere di essere “pronta a presentare un esposto e ad agire in tutte le sedi”. “Una iniziativa della sinistra – protestano dal Carroccio – può essere pagata da tutti i contribuenti?”.
In piazza, sabato scorso, non c’erano bandiere di partito, ma all’iniziativa hanno partecipato a titolo personale diversi esponenti politici del centrosinistra, tra cui la segretaria del Pd Elly Schlein, i due leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli e il segretario di Azione Carlo Calenda. Hanno aderito inoltre molti sindaci del Pd, fra cui lo stesso Gualtieri.
“Gualtieri ha scelto di partecipare indossando la fascia tricolore, rappresentando così l’intera città di Roma in un’iniziativa che, invece, risultava chiaramente divisiva”, scrivono in una nota i consiglieri della Lega capitolina Fabrizio Santori e Maurizio Politi: “A quale titolo il sindaco ha deciso di rappresentare tutti i romani in una manifestazione che non aveva nulla di unitario? La città non può essere rappresentata in maniera unilaterale su temi così delicati e controversi. Pretendiamo trasparenza”, attaccano i leghisti.
Dal Campidoglio, gli uomini del sindaco sostengono che il finanziamento alla manifestazione “è tutto regolare, e rientra nelle prerogative dell’Amministrazione”. Si trattava – sottolineano da Roma Capitale – di “una manifestazione istituzionale e non politica, promossa da sindaci di diversi schieramenti, a sostegno dell’Unione europea”. “Nessuno, tra quelli che sono intervenuti dal palco, è stato pagato o ha avuto gettoni di presenza”, rimarcano ancora dal Comune.
Nello specifico, il Campidoglio ha garantito le spese per la copertura logistica e organizzativa (palco, microfoni, servizi di filtraggio, proiettori), per la pulizia speciale della piazza (effettuata dalla municipalizzata Ama) e per la gestione degli accrediti e dello stand riservato ai media (affidata a Zètema srl, società controllata al 100% da Roma Capitale).
La presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli, esponente del Pd, ribadisce: quella di sabato è stata “una legittima iniziativa di Roma Capitale per difendere i valori condivisi dell’Europa”. Roma Capitale “come in tante altre occasioni simili e come si fa in tutte le città per eventi sull’Europa – prosegue Celli – è stata l’ente organizzatore, affidandosi a Zètema per l’allestimento tecnico, quindi mettendo a disposizione il palco e attenendosi al piano safety definito con la Questura. Inoltre, le aree sono state pulite e risistemate, come avviene dopo ogni manifestazione analoga o evento pubblico”.
La manifestazione di piazza del Popolo è stata organizzata in seguito a un appello lanciato dal giornalista Michele Serra su La Repubblica. “Vogliamo sentirci europei non per trattato, non per un vincolo burocratico, ma perché crediamo sul serio, ostinatamente, perfino a dispetto della realtà, alla libertà e alla pace, che sono le due madri della costruzione europea”, ha spiegato Serra dal palco romano. All’iniziativa hanno partecipato, secondo gli organizzatori, circa 50mila persone.
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