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Mancata zona rossa ad Alzano e Nembro: la procura interrogherà Conte, Lamorgese e Speranza

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Giuseppe Conte. Credit: Ansa

Il premier Giuseppe Conte, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e il ministro della Salute Roberto Speranza saranno interrogati dalla procura di Bergamo come persone informate sui fatti sulla mancata zona rossa di Alzano e Nembro. Dopo aver ascoltato la versione del governatore della Lombardia Attilio Fontana e quella dell’assessore Giulio Gallera nelle scorse settimana, i magistrati hanno deciso di approfondire quali decisioni sono state prese per i due comuni lombardi e se esistono delle responsabilità.

Si vuole capire cosa accadde alla fine di febbraio e le decisioni prese il 7 marzo sull’istituzione di una zona rossa in tutta la Lombardia. Fontana aveva dichiarato che la decisione spettava al governo, come ribadito anche dalla procuratrice Maria Cristina Rota: “Da quanto ci risulta è stata una decisione governativa. Abbiamo il dovere di rendere giustizia”. A queste parole aveva risposto Palazzo Chigi: “Possono farlo anche le Regioni, come avvenuto in altri casi”. Le prime zone rosse, quelle di Codogno e Vo’ Euganeo, furono istituite dal Governo. Sempre l’esecutivo l’8 marzo decise di trasformare tutta la Lombardia ed altre province in zona rossa. L’11 marzo poi tutta Italia venne definita “zona protetta”. L’audizione verterà sulla mancata istituzione della zona rossa per Alzano Lombardo e Nembro.

L’inchiesta della Procura di Bergamo per epidemia colposa è partita l’8 aprile 2020 grazie alle numerose denunce di operatori sanitari e cittadini raccolte anche da Francesca Nava su TPI, che ha portato avanti un’inchiesta giornalistica in più parti e sul caos presso il pronto soccorso di Alzano (e sulla mancata zona rossa di Alzano e Nembro), che ora si è trasformata anche in un e-Book. Lì dove tutto iniziò: quel 23 febbraio, come abbiamo denunciato lo scorso marzo, al Pesente Fenaroli succede un po’ di tutto: nonostante fossero stati accertati due casi Covid-19, il pronto soccorso chiude e riapre inspiegabilmente dopo 3 ore, senza essere sanificato.

L’inchiesta di TPI sulla mancata chiusura della Val Seriana per punti:

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