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Home » Politica

Governo M5s-Pd, voto sulla piattaforma Rousseau: il quesito sul Conte-bis

Immagine di copertina
Davide Casaleggio, Giuseppe Conte e Luigi Di Maio

Il modo in cui è stato scritto riflette lo scontro tra le due anime del Movimento

Governo M5s Pd, voto su Rousseau

“L’ultima parola spetta agli iscritti del Movimento 5 Stelle”. I pentastellati a questa forma di democrazia interna – nonostante tutto – tengono ancora. E così, mentre il leader Luigi Di Maio tratta con il Pd di Nicola Zingaretti per un governo Conte-bis, tutto è pronto nel M5s per il voto sulla piattaforma Rousseau. Voto che potrebbe mandare tutto all’aria, con buona pace degli sforzi compiuti fino a oggi dalle delegazioni che hanno trattato tra Montecitorio e Palazzo Chigi per uscire dalla crisi di governo. E i riflettori sono puntati ora sul quesito proposto per la votazione su Rousseau.

Nel Movimento 5 stelle si confrontano due anime. La prima, quella più legata a Di Maio, è favorevole a un governo con il Pd, pur se con alcuni paletti, con la guida di Giuseppe Conte, nuovo “eroe” dei pentastellati. La seconda anima, invece, di “piddioti” non ne vuole sentire parlare, è contraria all’alleanza giallorossa e preferirebbe tornare alle urne, anche loro con la guida di Giuseppe Conte. Questa seconda “fazione” del M5s fa capo a Davide Casaleggio, figlio del fondatore scomparso Gianroberto.

Conte a Travaglio: “Definirmi M5S è una formula inappropriata”

Nel quesito che gli iscritti si troveranno davanti sulla piattaforma Rousseau domani, 3 settembre, si confrontano queste due anime. “Sei d’accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?”, è la domanda. Gli elementi chiave ci sono entrambi: il “Partito democratico” e “Giuseppe Conte”.

E c’è stato anche chi ha sostenuto che citare il Partito democratico, tra le decine di varianti che esistevano per formulare la domanda, sia stata una mossa di Casaleggio per orientare il voto, ricordando agli iscritti l’annosa rivalità tra i due partiti. Rivalità che nemmeno il riferimento a Conte, voluto fortemente dalla corrente che fa capo a Di Maio, dovrebbe riuscire a far dimenticare.

E il voto su Rousseau, si sa, nel Movimento 5 stelle è mandatario. Di Maio dovrebbe attenersi al volere della base e, in caso, di maggioranza di “no”, chiudere le trattative con il Pd e prepararsi alle urne. I dem questo lo sanno bene, tanto che nella settimana passata più volte hanno chiesto al M5s di rinunciare alla consultazione. La paura è che tutto il lavoro fatto dall’apertura della crisi di governo a oggi sia stato vano.

Governo M5s-Pd, la guerra dei vicepremier

Quando si vota su Rousseau

“I gruppi parlamentari del Movimento 5 stelle hanno un ruolo importante e stanno lavorando intensamente in questi giorni per definire un possibile programma di governo, nell’esclusivo interesse degli italiani. Poi la parola passerà agli iscritti certificati della piattaforma Rousseau e ci atterremo, com’è ovvio, alla loro decisione”, è stato il contenuto di un post sul blog delle Stelle.

Quindi, voto sia sulla piattaforma Rousseau sul governo M5s-Pd. Domani, 3 settembre, dalle 9 alle 18. Potranno partecipare gli iscritti al MoVimento 5 Stelle da almeno sei mesi, con documento certificato. Il programma di governo negoziato con il Partito democratico sarà consultabile online a partire dall’inizio del voto.

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