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Il M5s perde pezzi. Ora la maggioranza al Senato è in bilico

Immagine di copertina
Giuseppe Conte in Senato. Credit: Epa

Se alla Camera i voti su cui può contare il governo Conte restano saldi, in Senato la tenuta della maggioranza desta preoccupazione

Il M5s perde pezzi. Ora la maggioranza al Senato è in bilico

Con l’addio al M5S della senatrice Alessandra Riccardi, che ha annunciato ieri il suo passaggio alla Lega, i numeri della maggioranza – già risicata a Palazzo Madama – si assottigliano ulteriormente. Se alla Camera i voti su cui può contare il governo Conte restano saldi, in Senato la tenuta dell’esecutivo desta preoccupazione. Il governo è in bilico sui voti necessari per la maggioranza assoluta, fissata a quota 161. Oltre ai 95 senatori M5S, fanno parte della maggioranza 35 del Partito democratico, 17 di Italia viva, 5 di Liberi e uguali, 2 di Maie e 6 delle Autonomie. Ma i voti effettivi ballano tra 160 e 168 (in base all’inclusione o meno dei senatori a vita e degli ex M5S che continuano a sostenere il governo dal Misto).

A proposito della tenuta della maggioranza, il capogruppo M5S Gianluca Perilli ha dichiarato all’Adnkronos: “Abbiamo superato la prova, difficile, dell’ultima volta, con due richieste di numero legale, l’ultima delle quali superata alla prima chiama, e il gruppo ha risposto compatto. Per quel che mi riguarda dinanzi ad ogni difficoltà sono uno che combatte e non si arrende”.

Prima di Riccardi, anche i senatori Stefano Lucidi, Ugo Grassi, Francesco Urraro hanno lasciato M5S per passare alla Lega. E nelle prossime settimane ad aggravare la situazione potrebbero arrivare nuovi provvedimenti disciplinari per i parlamentari non in regola con le restituzioni, tra cui figurano anche i senatori Marinella Pacifico (ferma a maggio 2019) e Fabio Di Micco (in ritardo di dieci mesi).

Ermellino e Riccardi: le nuove defezioni nel M5S

La notizia della defezione della senatrice Riccardi è arrivata nel giorno in cui la deputata grillina Alessandra Ermellino ha annunciato la sua adesione al gruppo Misto in segno di polemica con il Movimento. “Il M5S è diventato uno spazio privo di confronto e competenza, dove il rispetto delle regole e dei valori, che ci avevano illusi che un cambiamento fosse finalmente possibile, sono stati calpestati dalle aspirazioni personali”, ha spiegato la deputata.

Dietro le ragioni della scelta di Alessandra Riccardi, invece, c’è il disaccordo col gruppo sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini sul caso Open Arms. Lo scorso 26 maggio la senatrice si era espressa contro l’autorizzazione, ma aveva negato di aver ricevuto offerte da altri gruppi politici. Poi, nelle scorse ore, l’annuncio in un messaggio pubblicato sui social: “Care amiche e amici, dopo un’attenta riflessione, vi comunico il mio passaggio al gruppo della Lega”, ha scritto Riccardi. “Gli ultimi mesi hanno visto irrimediabilmente acuirsi le distanze tra le mie idee e quelle del Movimento 5 Stelle, portandomi a questa scelta sofferta, ma convinta”.

“Il mio disagio, in particolare, è legato al fatto che non si sia realizzato, neppure in minima parte, quel confronto parlamentare, anche coinvolgendo l’opposizione, per riforme importanti e ancora più necessarie al Paese in un periodo difficile come questo”, ha proseguito la senatrice. “Un altro elemento di contrasto con il gruppo 5 Stelle si è verificato in occasione del voto sull’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini per il caso Open Arms – ha sottolineato -: anche qui a mio avviso sussisteva, come nel caso della Diciotti, l’azione di governo nel perseguimento della politica dei flussi migratori. E anche sul caso Gregoretti ero uscita dall’aula, non condividendo la posizione del mio gruppo a favore del processo”. E ha concluso: “Oggi inizia un nuovo percorso”.

“Benvenuta nel gruppo Lega, e nella grande famiglia della Lega – Salvini Premier, alla senatrice Alessandra Riccardi, collega preparata e attenta che ha già dimostrato in questi anni in Parlamento di avere la schiena dritta e di pensare con la sua testa, a testa alta”, ha commentato Matteo Salvini. “Il suo ingresso arricchirà ulteriormente il nostro gruppo parlamentare, dove chi ha capacità e competenze è sempre ben accetto”.

Leggi anche: 1. Conte il prestigiatore (di M. Magno) /2. Gori sbaglia: non serve un altro segretario, ma un altro Pd /3. Cuperlo a TPI: “Gori è più a destra di Confindustria, il Pd è ancora un partito di correnti” /4. La deputata lascia il M5S: “È uno spazio privo di confronto e competenza”

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