Giarrusso (M5s) a TPI: “Siamo nei non iscritti per coerenza. Ma non escludiamo di andare in un altro gruppo”
M5S non iscritti Giarrusso | Il M5s inizia la legislatura nel gruppo dei non iscritti. Nell’ultimo mese, dopo le elezioni europee, sono falliti tutti i tentativi di affiliazione ai gruppi europei. Quello per entrare nel Gue, la sinistra europea, è quello che ha fatto più rumore.
“L’essere nei non iscritti comporta molte limitazioni e molte difficoltà, meno fondi, meno “potere” nelle commissioni. Ma noi non andiamo in un gruppo qualunque. Non avevamo i numeri per fare il nostro gruppo. Se si creeranno le condizioni per andare in un altro gruppo, o di creare un nostro gruppo più avanti, con gli “scontenti” del parlamento, saremo aperti”, spiega l’ex Iena a TPI.
Lo stesso Giarrusso e la delegazione M5s hanno preso le distanze dallo scenario raccontato a TPI secondo cui il M5s sarebbe disposto a togliere il veto al nome di Timmermans al ruolo di presidente della Commissione, in cambio di un “aiuto” nel trovare una famiglia politica al Movimento.
“Il premier Conte rappresenta l’Italia non il M5s, partecipa alle trattative in sede europea. Non credo ci sia una trattativa rispetto al Movimento”, dice Giarrusso rispondendo al retroscena di TPI.
E allora quale prospettiva? “I Verdi sono un gruppo che io stimo e rispetto. Nei fatti, con loro e con Gue, nella scorsa legislatura c’è stata molta affinità”.
Per quanto riguarda il nome che il M5s vorrebbe alla presidenza del Parlamento e della Commissione, Giarrusso dice di non “avere nomi ideali”. “La cosa più giusta è rispettare la volontà degli elettori. È un parlamento europeo inedito e lavoreremo sulla posizione da prendere. Non c’è il nome magico. Cosa c’è ad esempio dietro Timmermans, persona validissima e autorevolissima? Che progetto politico c’è dietro”.
“Unirci a un gruppo che non condivide i nostri ideali per noi ha poco senso. La situazione è in grossa evoluzione. A breve tempo cambierà”, spiega ancora la delegazione del M5s in un incontro con i giornalisti a Strasburgo.
“Garantiamo anche nei non iscritti il massimo impegno, nelle commissioni e ovunque. Dovremo lavorare il doppio. Ma l’auspicio è che la situazione possa modificarsi da un giorno all’altro. La nostra apertura al dialogo è massima. Siamo in una fase interlocutoria. Il desiderio è quello di creare un gruppo, come volevamo prima delle elezioni. Desiderio che si è infranto perché molti dei nostri alleati per poco non hanno superato la soglia di sbarramento nel loro paese. Ci aspettavamo un panorama diverso”, continuano.
“Non eravamo certamente di destra perché eravamo nel gruppo di Farage, e non saremmo stati di sinistra se fossimo entrati nella Gue. Siamo post-ideologici e anzi, il fatto di fatto negoziati con gruppi che hanno partiti molto diversi tra loro conferma il fatto di esserlo. Ci concentriamo su temi, più che su bandiere”, spiegano ancora gli eurodeputati del M5s.
M5s non iscritti giarrusso | “Certamente non potremo andare in un gruppo dove ci sono altre formazioni italiane con le quali non condividiamo nulla. Ci sono stati contatti con il Gue, sono loro che ci hanno cercati. Non c’è una pregiudiziale da parte nostra nei confronti dei gruppi in cui non ci sono forze italiane, come Gue. Nella scorsa legislatura, nel 75 per cento dei casi, abbiamo votato con il Gue”, continuano.
Gli obiettivi del M5s nella prossima legislatura | Superamento dell’austerity, salario minimo, superamento del dumping salariale ed Europa sociale sono tra i punti principali del programma del M5s in Europa. Così come la lotta alle mafie e la condanna dei paradisi fiscali. Il taglio della sede di Strasburgo è una delle nostre battaglie, e in generale i tagli agli sprechi.
“Le nostre priorità è quello di restituire all’Italia il ruolo che gli compete in Italia. La lotta alle mafie è particolarmente importante, così come quella ai paradisi fiscali”, conclude Giarrusso.