Il M5S avrà 5 leader: la corsa dei ribelli e l’ipotesi Conte
Nel Movimento Cinque Stelle c’è stato un grande cambio di passo: si è passati dalla leadership del capo politico (che fino ad oggi era Vito Crimi) ad un direttorio di cinque persone. A dare il via libera alle modifiche di statuto è stata la votazione sulla piattaforma Rousseau, cominciata ieri alle 12 e conclusasi oggi alla stessa ora, che ha visto la netta prevalenza dei favorevoli, con una percentuale attorno all’80 per cento delle oltre 11mila persone che si sono espresse.
Il ruolo dei ribelli
Con l’istituzione del direttorio, gli scontenti che non vogliono uscire dal M5S – da Barbara Lezzi a Nicola Morra – potrebbero puntare a conquistare un ruolo direttivo interno. Si tratta di personalità che non hanno appoggiato in toto la formazione del nuovo governo Draghi, ma che non hanno lasciato il movimento come Alessandro Di Battista. Nella base pentastellata, se guardiamo al risultato del quesito su Draghi su Rousseau, equivalgono ad un 40 per cento. Se dovesse passare questa linea, significherebbe dare peso ad un’area critica nei confronti del nuovo premier Draghi all’interno della maggioranza. Tra i pronti a candidarsi ci sarebbero la sindaca di Roma Virginia Raggi ed europarlamentari come Dino Giarrusso.
Ipotesi Conte nel direttorio
C’è chi ipotizza anche la candidatura dell’ex premier Giuseppe Conte nel nuovo organismo. “Continuerò a dare il mio contributo”, aveva annunciato l’ex premier rispetto al progetto di uno schieramento per lo Sviluppo sostenibile con M5s, Pd e Leu. Un’apertura salutata con favore anche dal presidente della Camera, Roberto Fico che si dice “certo” di continuare a collaborare con Conte.
La composizione del direttorio
La composizione del direttorio prevede che ciascun genere sarà rappresentato per almeno i due quinti e che il numero dei portavoce presenti sarà limitato. Ad esempio, tra i principali requisiti di candidatura è previsto che potranno essere presenti all’interno del Comitato direttivo, oltre che esclusivamente gli iscritti prima del 30/06/2020, un massimo di due componenti per i parlamentari nazionali, un massimo di due membri di governo tra esponenti parlamentari ed extra parlamentari ed anche due parlamentari europei e/o due consiglieri regionali e/o due consiglieri comunali sui cinque membri, questo nell’ottica nella maggiore collegialità tra tutti gli organi istituzionali del MoVimento 5 Stelle. Inoltre i parlamentari nazionali, europei e i consiglieri regionali per candidarsi dovranno aver ottemperato agli adempimenti relativi alle rendicontazioni e le restituzioni previsti dal Regolamento relativo al trattamento economico degli eletti del Movimento 5 Stelle
Il quesito
Il quesito su Rousseau era posto così: “Sei d’accordo alle seguenti modifiche dell’articolo 7 e conseguenti: Alla introduzione di un Comitato direttivo composto da 5 membri, che duri 3 anni, al cui interno, a rotazione annuale, è individuato chi svolgerà le funzioni di rappresentante legale, le cui deliberazioni siano a maggioranza dei membri?”. I no alla trasformazione organizzativa sono stati 2.448 ( pari al 20.5 per cento).