Crisi nei 5 Stelle: chi difende Di Maio e chi chiede un passo indietro
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Crisi M5s – È tempo della resa dei conti all’interno del Movimento 5 stelle dopo le elezioni europee.
Il risultato deludente sancito dalle urne ha messo in evidenza la debolezza del leader pentastellato in particolare e del Movimento in generale, aprendo una frattura interna tra chi ha addossato la colpa della deblacle 5 Stelle a Di Maio e chi ne ha preso le difese (Qui le ultime notizie sul governo).
È scontro aperto all’interno di M5s: crisi di Governo all’orizzonte
Per tutta risposta agli attacchi ricevuti, il viceministro penstastellato il 29 maggio ha indetto una votazione sulla sua leadership da svolgersi sulla piattaforma Rousseau (Qui la notizia).
M5s Crisi | Chi attacca Di Maio
Terminato lo spoglio delle urne europee, Luigi Di Maio si è trovato al centro degli attacchi di diversi rappresentati del Movimento.
Il senatore Gianluigi Paragone ha rivolto un duro attacco a Di Maio per il numero a suo parere eccessivo di incarichi da lui ricoperti: “La generosità di Luigi Di Maio di mettere insieme 3-4 incarichi, per me, in qualche modo, deve essere rivista”.
Paragone attacca Di Maio: “Non può ricoprire 3-4 incarichi”
Lo scontro è poi culminato nelle dimissioni di Paragone, che il 29 maggio ha annunciato il suo passo indietro.
M5s, il senatore Paragone annuncia le sue dimissioni
Nelle fila di chi si oppone a Luigi Di Maio c’è anche Elena Fattori.
“Io rappresento la voce di quelli che in questi mesi avevano chiesto un cambio di rotta. Dissi in tempi non sospetti che Luigi non avrebbe dovuto ricoprire tutti quei ruoli, perché non ne ha fatto bene nessuno”, ha affermato la senatrice M5S.
Gregorio De Falco, senatore eletto con il Movimento Cinque Stelle e poi espulso perché contrario al Decreto sicurezza, ha lanciato nuove accuse contro Di Maio.
“Il capo politico del Movimento dovrebbe prendere atto della sconfitta e rassegnare le dimissioni, se avesse dignità. Ha sbagliato tutto. M5S è ridotto a metà di ciò che era”. (Qui l’intervista completa a TPI)
“Mi dispiace molto che si trasformi una critica politica in un attacco personale. Lungi da me l’idea di prendere di mira Luigi a livello umano. Ma dobbiamo pensare a sei milioni di persone deluse”, ha affermato Carla Ruocco.
“Il M5S è sempre stato contrario al doppio incarico, qui siamo addirittura a quattro. È evidente che questa sovrapposizione di ruoli ha prodotto l’uomo solo al comando. Che non rientra nei nostri valori”.
A criticare la gestione del Movimento è stato anche il marito della sindaca di Roma, Virginia Raggi (Qui l’articolo).
Chi sostiene Di Maio
Non tutti gli esponenti 5 Stelle hanno voltato le spalle a Luigi Di Maio.
“Credo sia un atto di coraggio chiedere il voto. Confermerò la fiducia a Luigi”, ha dichiarato la sindaca di Torino, Laura Appendino.
“Credo sia giusto riflettere su cosa abbiamo fatto e come si può fare di meglio. Gli attacchi continui e il clima da forconi non aiuta a fare una riflessione serena”.
“Mi sembra scontato. Confermo la mia totale fiducia. Si vince e si perde tutti insieme”. Così il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario forense ha risposto ai giornalisti che chiedevano se avesse ancora fiducia in Di Maio.
Poi Bonafede ha aggiunto: “Di Maio ha chiesto agli iscritti un atto di fiducia. E’ un gesto suo nel momento in cui il M5s aveva già confermato la fiducia, come fatto da Grillo e da altri. Quella di Di Maio è la reazione di chi dopo un’elezione non fa finta che non sia successo niente ma si prende le sue responsabilità”.
“È il momento della responsabilità. Responsabilità nei confronti dei nostri elettori ma anche del Movimento 5 Stelle”, ha affermato il capogruppo M5s alla Camera, Francesco D’Uva.
“Non può essere una sconfitta elettorale a rimettere tutto in discussione. Serve un’analisi onesta degli errori commessi e sarà fatta, ma solo uniti si possono vincere le battaglie. Per quanto mi riguarda si riparte dalla guida di Luigi Di Maio, che ha la mia piena fiducia”.
“La diffusione di dichiarazioni che discutono della delusione scaturita dalle urne, come se fosse un calo delle vendite per una multinazionale, è un ferita per me”, è il commento di Beppe Grillo (qui i dettagli)
“Luigi non ha commesso un reato, non è esposto in uno scandalo di nessun genere. È già eccessiva questa giostra di revisione della fiducia. Deve continuare la battaglia che stava combattendo prima”.
Dopo il supporto del fondatore del Movimento arriva anche quello di Davide Casaleggio, altra figura emblematica dei 5 Stelle.
“Apprezzo sempre le scelte coraggiose e in questo caso ancora di più, perché la decisione di Luigi mostra non solo coraggio, ma anche grande coerenza e rispetto di un capo politico per i principi e i valori del MoVimento 5 Stelle.
“Quando un’intera comunità può partecipare a scelte importanti è sempre positivo”.
La sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha incoraggiato Luigi Di Maio ad “andare avanti con determinazione”, secondo quanto si apprende da fonti interne al Campidoglio.