Luca Zaia: “Armi a Kiev? È giunto il tempo della diplomazia”
Luca Zaia, a 15 mesi da quello che (al momento) è il suo ultimo mandato come governatore della Regione Veneto, ha deciso di uscire allo scoperto sui vari temi del momento: dalle armi all’Ucraina all’autonomia differenziata. Lo ha fatto con un’intervista a La Repubblica.
La Lega non è d’accordo sui nuovi aiuti militari all’Ucraina. “Cosa ne penso? E lo chiedete ad un obiettore di coscienza? Hemingway diceva che la guerra è il contesto in cui gli uomini peggiori mandano a morire gli uomini migliori. Io penso che le guerre non si siano mai risolte uccidendo la gente. L’epilogo è sempre stato l’armistizio, la pace e l’azione diplomatica. I grandi della guerra – ha proseguito – sono tali solo se risolvono il problema della guerra, altrimenti non valgono granché. Una carica come il Presidente degli Stati Uniti, che noi percepiamo come riferimento democratico, dovrebbe risolvere questi problemi. Io sono d’accordo con il Papa che ci ha indicato una via”. Poi Zaia ha precisato che “non ci sono dubbi su chi sia l’aggredito e chi l’aggressore, ma bisogna chiuderla questa partita”.
Altro tema del momento è quello del premierato. “Sono un grande sostenitore del premierato, perché mutua un’esperienza positiva che noi abbiamo già fatto con i referendum di Segni dei primi anni ’90”, le parole del presidente della Regione Veneto a La Repubblica. “E’ una bella soluzione per coinvolgere la gente e convincerla a venire a votare. Penso soprattutto ai giovani”.
Quindi l’autonomia. “Sfatiamo una leggenda metropolitana. C’è solo la Sardegna che si è dichiarata contraria”. Alessandra Todde “ha posizione molto ideologica, rappresenta un partito che è contro l’autonomia. Niente di nuovo. Ma io non accuso nessuno. I primi giorni sono sempre difficili per chiunque. Voglio tendere una mano, non spariamoci addosso tra noi”.
Sulla questione delle liste d’attesa Zaia ha detto che “sono una priorità nazionale a difesa di un sistema che non deve abdicare alla cura pubblica dei cittadini. Sono convinto che, nell’interesse del bene comune, governo e regioni dovranno trovare una soluzione rispettosa dei cittadini”.
Infine una battuta sullo stato di salute della Lega, il suo partito. “Ho visto momento migliori e vissuto momenti peggiori. Le europee le ha vinte Giorgia Meloni ma noi abbiamo raggiunto un ottimo risultato alle amministrative. La Lega è un partito ancora molto radicato sul territorio, su cui dobbiamo investire. Credo che i temi identitari del popolo e dei giovani siano nelle corde della buona politica. Ma noi per primi dobbiamo crederci”.