Lombardia, Gallera bocciato in Aula anche da Forza Italia e Lega sulla Sanità privata. Approvata mozione Pd
Lombardia, Gallera bocciato in Aula anche da Forza Italia e Lega sulla Sanità privata. Approvata mozione Pd
Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato una mozione presentata dal Pd per chiedere maggiore “trasparenza nei finanziamenti e nelle procedure della Sanità privata”. La maggioranza di centrodestra è andata sotto e l’opposizione ha parlato di una “sfiducia” all’assessore al Welfare Giulio Gallera.
Il documento è stato approvato a scrutinio segreto, con 42 sì e 27 no, con il voto favorevole e decisivo di 14 ‘franchi tiratori’ nelle file della maggioranza. La giunta aveva dato parere contrario sulla mozione. La mozione chiede che siano resi noti i finanziamenti pubblici ricevuti annualmente dalle strutture private accreditate, con o senza contratto, compresi i 14 Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico) e sia precisato a fronte di quali prestazioni erogate.
“L’assessore alla Sanità della Regione Lombardia è stato bocciato in Aula non solo dalle minoranze, ma anche da ben 14 colleghi tra Lega e Forza Italia sul tema della sanità privata!”, ha scritto su Facebook il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti (Pd).”La nostra mozione chiedeva a Gallera più trasparenza nei finanziamenti e nelle procedure. Qualcosa si muove. Adesso una nuova Sanità in Lombardia!”
“È stata approvata la mozione, presentata dai consiglieri del Gruppo Pd, che chiede a Gallera più trasparenza nei finanziamenti e nelle procedure! Come scrive Carlo Borghetti qualcosa si muove, avanti così. Lavoriamo per un’altra Sanità in Lombardia”, ha scritto su Facebook Vinicio Peluffo, segretario regionale lombardo del Pd, rilanciando il post di Borghetti.
“Ancora una volta dopo non aver ricevuto alcuna risposta a tanti nostri accessi agli atti, abbiamo chiesto trasparenza, una trasparenza che spesso in passato è mancata e ha portato a momenti bui dell’istituzione”, affermano i consiglieri regionali del Pd, Gianni Girelli e Samuele Astuti. “L’assessore Gallera ha ribattuto negando, in maniera arrogante, l’esistenza del problema. La sua maggioranza non ha seguito la sua linea. Ha trovato legittime le nostre richieste. Un voto che vale una sfiducia a Gallera”. Inoltre “abbiamo chiesto alla giunta di conoscere le risorse assegnate in questi mesi alle strutture private per le prestazioni a pazienti Covid. Nello specifico vogliamo sapere i giorni in cui sono stati organizzati i reparti e messi a disposizione i letti in ogni struttura coinvolta, precisando, dove presente, anche gli accessi al pronto soccorso”.
Per il capogruppo del M5s Lombardia, Massimo De Rosa, “ancora una volta la maggioranza va sotto in Consiglio regionale su di un voto segreto. Litigano e non danno risposte ai lombardi. Dicano chiaramente che l’assessore Gallera non ha più la loro fiducia. Lui si faccia da parte, è un momento critico per la sanità lombarda. Per il bene dei cittadini è ora che si apra una stagione di riforme che restituisca ai lombardi una sanità pubblica capace anche di affrontare le emergenze”.
La gestione dell’emergenza Coronavirus in Lombardia da parte del governatore leghista Attilio Fontana e dell’assessore al Welfare Giulio Gallera è stata al centro di una serie di polemiche, tra cui quella sulla mancata zona rossa in Val Seriana, documentata in una serie di inchieste di Francesca Nava su TPI.
L’inchiesta di TPI sulla mancata chiusura della Val Seriana per punti:
- Quel 23 febbraio ad Alzano Lombardo: così Bergamo è diventato il lazzaretto d’Italia (Parte I inchiesta di Francesca Nava su TPI)
- ESCLUSIVO TPI: Una nota riservata dell’Iss rivela che il 2 marzo era stata chiesta la chiusura di Alzano Lombardo e Nembro. Cronaca di un’epidemia annunciata (Parte II inchiesta di Francesca Nava su TPI)
- Il dirigente condannato, l’assessore incompetente, il direttore pentito. La catena di comando che poteva fermare il virus all’ospedale di Alzano Lombardo ma non l’ha fatto (Parte III inchiesta di Francesca Nava su TPI)
- Quel decreto del 23 febbraio ignorato da tutti: Alzano e Nembro dovevano essere chiusi anche con un solo positivo
- “In Lombardia non si potevano fare zone rosse, non si poteva fermare la produzione”: parla a TPI il presidente di Confindustria Lombardia
- Coronavirus all’ospedale di Alzano: dopo l’inchiesta di TPI la Procura di Bergamo indaga per epidemia colposa
- Quelle migliaia di vittime che potevamo risparmiarci con la zona rossa ad Alzano e Nembro: i dati che certificano una tragedia
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- Gallera: “Il 22 febbraio già sapevamo dei casi di Coronavirus ad Alzano Lombardo” | VIDEO
- Dopo l’inchiesta di TPI sulla mancata chiusura di Alzano e Nembro, dalla Protezione Civile una prima conferma: la nota riservata dell’Iss era stata letta e valutata dal comitato scientifico
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