Liguria, la proposta di FdI: sportelli “pro vita” in tutti gli ospedali in cui si pratica l’aborto
Liguria, la proposta di FdI: sportelli “pro vita” in tutti gli ospedali in cui si pratica l’aborto
Sportelli “pro vita” in ogni ospedale della Liguria in cui viene praticata l’interruzione volontaria di gravidanza. Lo prevede la proposta depositata dai consiglieri regionali di Fratelli d’Italia in Liguria, gli stessi al centro della discussa astensione di martedì scorso sul tema dell’aborto.
La proposta di legge è stata firmata l’anno scorso da Sauro Mannucci e Veronica Russo e dal capogruppo Stefano Balleari, i consiglieri che due giorni fa hanno scelto di non esprimersi sull’ordine del giorno che impegna la giunta guidata da Giovanni Toti alla piena applicazione della legge 194 in tutta la regione. La proposta, che tra qualche settimana sarà discussa dai consiglieri liguri, prevede al punto 5.4 l’allestimento negli ospedali di spazi destinati ad associazioni di volontariato “che operino nel settore dell’aiuto alla vita nascente”, come ricorda La Repubblica.
“Presso ogni struttura in cui venga praticata l’interruzione volontaria della gravidanza”, afferma il testo, “è messo gratuitamente a disposizione, in prossimità del consultorio e/o del reparto di maternità oltre che adeguatamente segnalato al fine di renderlo agevolmente raggiungibile, un idoneo locale per le organizzazioni di volontariato che operino nel settore dell’aiuto alla vita nascente. L’assegnazione del locale ha durata biennale ed è rinnovabile”. Nel presentare la proposta, i firmatari affermano che le cause dell’interruzione volontaria di gravidanza sono da attribuire in parte allo “scadimento del senso del valore della vita umana nella coscienza individuale e sociale”, oltre alle “difficoltà economico – familiari e quelle di ordine psicologico”. Nelle premesse, i consiglieri descrivono inoltre le donne che scelgono di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza come “minacciate dalla solitudine, dall’ignoranza, dalla povertà, dalla paura”.
La proposta è un esempio del “diritto di non abortire” rilanciato a più riprese da Giorgia Meloni durante la campagna elettorale. “Vogliamo che la 194 venga applicata nella sua interezza, perché riteniamo che l’articolo 5 della 194 non sia strettamente osservato”, ha detto il capogruppo Balleari, già vicesindaco di Genova.