Lettera aperta a Beppe Grillo da un’elettrice delusa: “L’ennesimo partito imborghesito non ci interessa”
Lettera aperta a Beppe Grillo da un’elettrice delusa: “L’ennesimo partito imborghesito non ci interessa”
Carissimo Beppe Grillo io e mio marito, ultrasessantacinquenni, ti seguiamo fin da quando, da comico un po’ folle, ci mostravi mondi sconosciuti e ci allietavi con le tue sagaci battute che spesso nascondevano amare verità. Poi hai cominciato a suscitare in noi, oltre le nostre risate, anche riflessioni più profonde fino a quando i tuoi spettacoli si sono trasformati e tu li hai trasferiti nelle piazze diventando il feroce menestrello degli ideali di Casaleggio, parlando ai nostri cuori con parole dure come pietre da scagliare contro i corrotti e le ingiustizie tutte per cercare di cambiare il mondo, con la forza e l’ingenuità che solo i puri e i santi possono avere. E vedere tanta moltitudine e tanti giovani entusiasti ha risvegliato anche in noi passioni che sembravano sepolte ma erano solo sopite. E noi che ai nostri tempi non ci siamo fatti affascinare dalla violenza,che ripudiamo oggi come allora, rifiutandoci di imbracciare un kalashnikov, come altri hanno fatto, improvvisamente ci siamo sentiti coinvolti e siamo tornati a sognare pensando che forse davvero le cose potessero cambiare. Così abbiamo abbracciato gli ideali e seguito la nascita di un movimento di persone per bene.
Persone che alla fine sono riuscite ad arrivare fino in parlamento, aprendolo come una”scatoletta di tonno”. Ma un conto era aprirlo, la vera impresa sarebbe stata svuotarlo del contenuto intriso di corruzione, malaffare e arroganza nutriti dal potere e dal denaro. Ed ecco allora i primi cedimenti….bisogna integrarsi se si vuole incidere e ottenere qualcosa e per questo si deve entrare nel sistema per poterlo cambiare! Illusione, entrare nel sistema significa farne parte, integrarsi, accettare compromessi. Diventare insomma dei politici.
Da qui l’inizio della fine. Anche se si sono ottenute cose buone, il prezzo è stato la perdita graduale della propria identità. Molti, oltre che integrati si sono molto ben adattati e adagiati alla nuova condizione di privilegio cedendo alle lusinghe del potere e del denaro. Come prevedibile per l’umana natura.
Ora tutto è cambiato, il sogno è finito ma il risveglio è stato talmente subdolo e graduale da non essere stato nemmeno troppo traumatico.
Per noi l’avventura finisce qui. Non ci interessa l’ennesimo partito fra i tanti, imborghesito e snaturato nei suoi principi con a capo un ricco borghese con ideali troppo distanti dal sogno utopistico dei fondatori.
Resta però l’ultimo sogno, un finale eroico, tragicomico, da commedia dell’arte che forse ti si addice.
Il padre fondatore ripudia il figlio degenere, dà il colpo di grazia alla sua miserevole creatura abbandonandola al proprio destino di ignavia. E quale epitaffio migliore da incidere sulla lapide alla memoria se non la parola con cui tutto ebbe inizio: un bellissimo e grandissimo “VAFFANCULO!!”
PS: comunque abbiamo già acquistato il biglietto per il tuo spettacolo.
Daniela Tariciotti