Letta al vertice della Nato e Bonaccini alla guida del Pd: così alcuni dem vogliono risolvere i loro problemi interni
“Il prossimo segretario generale della Nato? Non ne abbiamo parlato”: così il ministro della Difesa Lorenzo Guerini rispondendo ad una domanda dopo l’incontro col capo del Pentagono.
Quanto all’ipotesi di un italiano, Guerini ha osservato che “quando ci chiamano l’Italia risponde sempre con personalità di alto profilo”. Non è mai molto loquace il ministro della Difesa Guerini, soprattutto in tema di nomine.
Difficile credere però che non se ne sia parlato. Perché stavolta la partita della Nato potrebbe riguardare molto da vicino l’Italia, in particolare il Partito Democratico. Inutile nascondere che la posizione di segretario generale fa gola a molti. A cominciare dall’attuale segretario dem: “Enrico Letta un pensierino sulla Nato ce lo farebbe eccome” spiega un big del partito. “Otterrebbe senza difficoltà anche il via libera del presidente francese Macron con il quale l’Italia sta cercando di stringere sempre più i rapporti”.
E non sarà soltanto un caso che proprio in concomitanza del viaggio a stelle e strisce del ministro della Difesa italiano hanno cominciato a prendere quota le voci di un possibile approdo di Enrico Letta al vertice delle forze armate alleate. Per molti la “promozione” contribuirebbe a risolvere anche i tantissimi “problemini” interni al partito.
Partita che interessa direttamente anche il ministro della Difesa Guerini e anche il leader di Base Riformista. Non è un mistero per nessuno, infatti, che Br vorrebbe a tutti i costi un congresso di partito l’anno prossimo, prima cioè delle elezioni politiche, per piazzare Bonaccini al vertice del partito. E la migliore via d’uscita per “Enrichetto” potrebbe essere proprio quella della Nato.