Legge elettorale, il Piemonte chiede il referendum abrogativo della quota proporzionale: è la quinta regione
Legge elettorale, anche Piemonte chiede il referendum abrogativo della quota proporzionale: è la quinta regione
Il Piemonte è la quinta regione a chiedere il referendum abrogativo della quota proporzionale prevista nella legge elettorale nazionale. Il via libera del provvedimento è arrivato nella tarda serata del 26 settembre 2019. Hanno votato a favore la Lega e il resto del centro destra, M5s e centrosinistra sono invece usciti dall’aula.
“Sono soddisfatto. Chiediamo una legge elettorale chiara, per cui chi vince le elezioni governi. Se riusciremo ad averla avremo fatto un buon lavoro, anche con un contributo del Consiglio regionale del Piemonte”, ha detto il governatore della regione Piemonte, Alberto Cirio.
Il sì del Piemonte arriva dopo il via libera della proposta da parte di Veneto, Sardegna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia.
Per indire un referendum abrogativo è necessaria infatti l’iniziativa di cinque regioni (o 500mila elettori), come previsto dall’articolo 75 della Costituzione.
Perché il referendum abrogativo si tenga nel 2020 è necessario che le cinque regioni consegnino la richiesta alla Corte Costituzionale entro il 30 settembre.
La Lega ha accolto con soddisfazione la notizia.
Il commento di Matteo Salvini
“Mi è arrivato un messaggio dal presidente della Regione Piemonte, è ufficiale: la primavera prossima avremo un referendum sul maggioritario, finalmente potranno votare 60 milioni di italiani, chi vince governa, chi perde non rompe le palle”, ha detto Matteo Salvini dal palco della festa del partito a Genova commentando il sì del Piemonte alla richiesta di referendum sulla legge elettorale nazionale. “State tranquilli proveranno a fermare anche questo referendum, ma raccoglieremo milioni di firme”, ha detto Salvini.
Il M5s Piemonte ha ribattezzato la legge Papettellum, con allusione al Papeete, la discoteca di Milano Marittima dove Salvini aveva indetto un’ormai celebre conferenza stampa.
Il referendum abrogativo per abolire la quota proporzionale
Il centrodestra chiede un referendum per abrogare la quota proporzionale che esiste nell’attuale legge elettorale. La proposta referendaria prevede dunque l’abrogazione parziale del Rosatellum, la legge elettorale in vigore dal 2017.
Come già successo in passato con il Mattarellum, anche il Rosatellum bis è un sistema elettorale misto: alla Camera 231 seggi saranno assegnati con il sistema maggioritario in altrettanti collegi uninominali (nei quali, quindi, viene eletto esclusivamente il candidato più votato), 386 invece con il sistema proporzionale.
A questi vanno poi aggiunti i 12 seggi degli italiani all’estero, eletti con il proporzionale, e quello uninominale della Valle d’Aosta, che essendo uno solo viene matematicamente assegnato con il sistema uninominale.
Stesso discorso per il Senato, dove 102 seggi saranno assegnati in altrettanti collegi uninominali, e i restanti 207 con il sistema proporzionale, mentre anche qui i sei senatori in rappresentanza degli italiani all’estero saranno eletti con il sistema proporzionale.
In entrambe le camere, dunque, il 36 per cento dei membri sarà eletto con il sistema maggioritario in collegi uninominali, mentre il rimanente 64 per cento con il proporzionale.