Pescara, la Lega dice no alla cittadinanza onoraria per Liliana Segre. Fratelli d’Italia: “Estendere proposta anche ai parenti delle vittime delle foibe”
La proposta di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita era stata avanzata da Marinella Sclocco, consigliera comunale del centrosinistra.
Pescara, la Lega dice no alla cittadinanza onoraria per Liliana Segre
La Lega di Pescara dice no alla cittadinanza onoraria a Liliana Segre.
La proposta di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita era stata avanzata da Marinella Sclocco, consigliera comunale del centrosinistra.
“Mancano i presupposti per dare la cittadinanza onoraria perché manca un legame con il nostro territorio: a questo punto dovremmo conferirla anche ai tanti rappresentanti delle istituzioni che ricevono pubbliche offese e minacce”: così Vincenzo D’Incecco, capogruppo della Lega al comune di Pescara, ha motivato il no del Carroccio alla mozione della Sclocco.
“Sono gravi le minacce ricevute dalla Segre e sono gravi tutte le minacce ricevute sui social, e non solo, da qualsiasi personaggio pubblico e rappresentante delle istituzioni” ha dichiarato D’Incecco.
“Ancor più gravi, le minacce, se si riferiscono a fatti legati alla libera espressione di pensieri e atti nella attività istituzionale e parlamentare. Bene ha fatto il Prefetto ad assegnare la scorta alla senatrice Segre – conclude l’esponente della Lega – e bene farebbero i prefetti ad assegnare la scorta a tutti i rappresentanti delle istituzioni che quotidianamente, per l’espressione del proprio pensiero, ricevono minacce e offese”.
Anche il capogruppo di Fratelli d’Italia al comune di Pescara ha detto la sua sulla proposta di conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. “Non sono contrario e anzi rafforzerei l’idea della Sclocco, estendendola anche ad altre figure nel senso che ci sono anche parenti e vittime di altri fatti, ad esempio in riferimento alle foibe, che dovrebbero avere lo stesso trattamento e lo stesso riconoscimento, perché ritengo che per quanto riguarda questi fatti scandalosi non esista alcun tipo di colore o distinzione”.