Laura Boldrini entra nel Pd: “Con la destra peggiore di sempre non è più tempo di piccoli partiti”
L'ex presidente della Camera annuncia l'ingresso nel partito di Zingaretti
Laura Boldrini entra nel Pd: l’annuncio
Laura Boldrini entra nel Pd. L’ex presidente della Camera dei Deputati, nel 2013 eletta a Montecitorio con Sel e nel 2018 con Liberi e Uguali, lo ha annunciato oggi, 24 settembre 2019, in un’intervista rilasciata a Repubblica. “Vado con il Pd – ha detto – perché vuole aprire un dialogo con tutti quei mondi che, ieri e oggi, non si sentono più rappresentati e recuperare la fiducia dei giovani che non vanno più a votare”. La decisione arriva ad una settimana esatta dalla ufficializzazione della scelta di Matteo Renzi di abbandonare i Dem per fondare un nuovo movimento politico, Italia Viva.
Boldrini Pd, i motivi
Boldrini spiega di aver lasciato Leu per entrare nel Partito Democratico “per diversi motivi”. “Perché – ha affermato – con la destra peggiore di sempre non è più tempo di piccoli partiti e di fare troppi distinguo. A forza di farlo rischiamo solo di estinguerci, mentre la destra va sfidata e contrastata con l’azione di un grande soggetto politico capace di incidere sulla società e che si batta contro ogni forma di disuguaglianza sociale, territoriale e di genere”.
La decisione sarebbe stata presa “da tempo”, “perché – ha detto ancora la deputata – già alle Europee avevo votato Pd. Poi con la crisi di governo siamo arrivati a oggi. Ho atteso che fossero scelti ministri e sottosegretari perché non volevo assolutamente che il mio passaggio potesse far pensare a qualcuno che miravo a qualche incarico”.
Boldrini a Repubblica ha spiegato anche di essere interessata “nella costruzione di una grande forza popolare con diverse caratteristiche”. Ecologista, ad esempio. Il Pd con lei e senza Renzi diventa più di sinistra? “La mia decisione – ha risposto l’ex presidente della Camera – non è legata affatto all’uscita di Renzi e del suo gruppo. Ho maturato da tempo il mio passo. Rispetto, anche se non condivido, la scelta di Renzi, perché le divisioni non hanno mai portato bene e oggi c’è bisogno più che mai di unire le forze. Voglio credere all’impegno che ha preso di non indebolire il governo”.